Nuovo sistema di valutazione dei dirigenti scolastici. Avviato il confronto al MIM
Presentata la procedura che collega la retribuzione di risultato al conseguimento di obiettivi desumibili dai dati del sistema informativo del MIM. La FLC CGIL chiede modifiche.
Si è svolto il 20 novembre presso il Ministero dell’Istruzione l’incontro di avvio del confronto nazionale sul nuovo sistema di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici previsto dall’art. 13 del decreto legge 71 del 31 maggio 2024. Per l’amministrazione erano presenti la dott.ssa Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il sistema educativo, di istruzione e formazione, il dott. Jacopo Greco, Capo Dipartimento per le risorse, l’organizzazione e l’innovazione digitale, la dott.ssa Antonella Tozza, direttore generale per gli ordinamenti, la formazione e la valutazione.
In apertura di seduta l’amministrazione ha illustrato le diverse fasi del procedimento e i soggetti che intervengono nella valutazione, le tempistiche e le particolari disposizioni per l’anno scolastico in corso che tengono conto del ritardo con cui la procedura è stata avviata. L’impianto prevede l’attivazione di una piattaforma informatica nazionale dedicata alla valutazione nella quale saranno riportati obiettivi desunti da dati oggettivi presenti al sistema informativo del MIM, definiti dai Capi Dipartimento e assegnati a ciascun dirigente dai Direttori degli USR. Gli obiettivi sono declinati in obiettivi generali, obiettivi specifici, indicatori e target misurabili a cui corrisponde un punteggio. Attribuita ai direttori regionali la possibilità di integrare il punteggio complessivo con la valutazione del comportamento professionale e organizzativo del dirigente scolastico.
Nel nostro intervento abbiamo espresso un giudizio fortemente critico sulle modifiche apportate dal decreto legge 71/2024 all’art. 25 del D.lvo 165 perché hanno attribuito al Ministro dell’Istruzione il potere di definire un Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici coerente con la Direttiva generale per l’azione amministrativa e la gestione, un atto di natura politica che definisce le priorità strategiche verso le quali deve essere orientata l’attività aministrativa e assegna gli obiettivi ai titolari dei centri di responsabilità amministrativa del ministero. (CRA). Con le modifiche previste dal decreto legge sono stati inoltre eliminati i nuclei di valutazione che garantivano la collegialità della valutazione. I dirigenti scolastici vengono dunque assimilati ai titolari dei centri di responsabilità amministrativa e ai dirigenti degli uffici dell’amministrazione ai quali si applica il sistema di misurazione e valutazione della performance, non previsto per il personale scolastico.
Riteniamo questa operazione molto grave perché non centrata sulla specificità della funzione del dirigente scolastico e lesiva della stessa autonomia scolastica, tutelata dalla Costituzione.
Il dirigente scolastico, a cui spettano autonomi poteri di direzione, coordinamento e valorizzazione delle risorse umane, ha il compito di assicurare la qualità dei processi formativi, l’esercizio della libertà di insegnamento, l’esercizio della libertà di scelta delle famiglie, l’attuazione del diritto allo studio.
Attraverso un sistema di valutazione che prevede l’individuazione degli obiettivi da parte dei capi dipartimento, cancella la terzietà e l’indipendenza dei nuclei di valutazione, rimette nelle mani dei direttori regionali la totale discrezionalità di una parte della valutazione, utilizzata come uno strumento di controllo del loro operato, i dirigenti scolastici da garanti dell’autonomia scolastica diventano garanti dell’attuazione di disposizioni impartite dall’alto.
Abbiamo perciò chiesto di apportare alla procedura modifiche che ne garantiscano l’oggettività, la collegialità e la trasparenza, eliminino ogni discrezionalità da parte dei direttori degli USR e tutelino i dirigenti scolastici attraverso la costituzione di organismi di garanzia indipendenti, di cui facciano parte anche dirigenti scolastici in servizio nelle scuole. Ci riserviamo un’analisi più puntuale delle singole fasi della procedura nel prossimo incontro del 25 novembre in cui saranno esaminati nello specifico gli obiettivi da assegnare ai dirigenti.
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