Personale ATA: grande partecipazione all’assemblea nazionale con RSU e candidati RSU FLC CGIL
Il Dott. Antonio Naddeo, Presidente ARAN: “Il nuovo Ordinamento Professionale ATA sarà un elemento molto rilevante nel rinnovo di questo contratto collettivo che cercherà di valorizzare tutti i profili”.
Il 29 marzo 2022, dalle ore 16.30 alle 18.30, si è tenuta l’assemblea nazionale del personale ATA con le RSU e i nuovi candidati, organizzata dalla FLC CGIL insieme a Proteo Fare Sapere.
L’incontro, tenuto in videoconferenza ha registrato una larga partecipazione di lavoratori (oltre 200) che sono anche intervenuti nel dibattito, rappresentando le varie problematiche connesse ai diversi profili.
Ha coordinato il dibattito Gianni Carlini, vicepresidente nazionale di Proteo Fare Sapere, che ha introdotto la videoconferenza richiamando l’importanza dell’iniziativa a carattere nazionale.
Ha aperto i lavori Stefania Chiodi, responsabile nazionale del personale ATA con una breve presentazione sul tema “Lavori fondamentali per le Comunità educanti”.
È seguito poi l’intervento della Coordinatrice nazionale del settore ATA FLC CGIL, Anna Maria Santoro, che ha trattato il tema “Dsga, amministrativi, tecnici e ausiliari nel contratto di scuola e nelle rivendicazioni del CCNL Istruzione e Ricerca”.
Hanno partecipato il Presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, con il tema Contratto e comunità educante e il Segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli.
Sintesi degli interventi
Il Presidente dell’ARAN, Antonio Naddeo, ha sottolineato il ruolo dell’ARAN nell’ambito della contrattazione che inizierà a breve. L’atto di indirizzo, con il quale il Governo dà mandato all’ARAN di avviare la trattativa per il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca, è ancora in fase di definizione tra le diverse Amministrazioni di controllo (Funzione Pubblica e MEF). Il comparto scuola è complesso e occorrerà intraprendere un lavoro impegnativo per regolare tutte le figure e i profili, ma la cosa più importante in questo momento è quella di avviare una trattativa, che è già molto in ritardo.
Il nuovo Ordinamento Professionale ATA sarà un elemento molto rilevante nel rinnovo di questo contratto collettivo che cercherà di valorizzare tutti i profili.
Per quanto riguarda le risorse, il Presidente dell’ARAN ha specificato che, al momento ci sono quelle fissate dalle leggi di bilancio negli ultimi anni, con incremento di circa il 5% del monte salario e, l’unica cosa che può fare l’ARAN, è di attendere che ci siano sviluppi per ulteriori risorse.
Il Dott. Naddeo ha sottolineato come ci siano alcuni punti molto qualificanti per il personale ATA, come lo smart working che sarà molto importante per la specificità del comparto. Altro punto distintivo sarà la formazione, sia per la quantità di risorse messe a disposizione, sia per il diritto ad ottenere una formazione garantita per tutti.
Il Presidente ARAN si è, infine, soffermato anche sull’area delle elevate professionalità che potrebbe essere possibile come spazio di progressione per i DSGA, ma che non potrà essere a carico del contratto poiché servono risorse dall’esterno. Quindi essa potrà nascere nell’ambito del confronto negoziale, come area da implementare come professionalità funzionale allo sviluppo delle capacità gestionali delle scuole.
Il Segretario generale della FLC CGIL, Francesco Sinopoli, ha evidenziato come oggi la scuola si trovi a dover affrontare, dopo l’emergenza pandemica, che ha reso molto chiaro al Paese l’importanza del lavoro che viene svolto, non solo dai docenti ma anche dal personale ATA, un’altra emergenza, quella della guerra, che sta portando un numero elevato di minori ucraini nelle nostre scuole. Queste si stanno attrezzando velocemente per riceverli e lo stanno facendo al meglio, utilizzando la resilienza e le proprie capacità consolidate di integrazione e di inclusione, preparandosi così a sostenere una nuova sfida per il Paese.
Purtroppo, però, rispetto a queste nuove responsabilità che la scuola è in grado di assumersi velocemente, secondo il Segretario Generale, il riconoscimento da parte del Paese nei suoi confronti è molto scarso. Infatti, mentre è stato deciso con un ordine del giorno di aumentare le spese militari di 13 miliardi, noi ci troviamo di fronte ad esigenze ineludibili come quelle del finanziamento della scuola pubblica o del servizio sanitario nazionale che rimangono insoddisfatte.
Il tema della guerra avrà un impatto anche sulla stagione contrattuale ed è evidente che il CCNL non può essere lo strumento che riesce da solo ad intervenire sull’aumento dell’inflazione. Quindi le risorse sul rinnovo devono aumentare per riconoscere la professionalità di chi lavora e il valore del lavoro. Sull’inflazione il Governo dovrà fare un’operazione straordinaria di politica economica che consenta di contenerne l’impatto sulle retribuzioni.
Abbiamo bisogno di un contratto - ha proseguito il Segretario Generale - che dia un segnale di discontinuità rispetto al passato e anche se le risorse sono aumentate a seguito delle nostre iniziative, resta la questione di come contenere l’inflazione per tutti.
In tema di revisione dei profili, Francesco Sinopoli ha, poi, sottolineato come siano cambiate le condizioni del lavoro, il carico di responsabilità e le mansioni del personale ATA e come queste siano diventate molto più complesse rispetto a quanto raffigurato nel sistema odierno di classificazione professionale. Quindi, sussiste la necessità di rivedere il sistema di classificazione per valorizzare al meglio tutte le professionalità.
C’è poi il tema della formazione che spesso viene sottovalutato, mentre invece esso è fondamentale per il personale ATA, poiché esiste una forte esigenza di formazione e questa dovrà essere un tratto distintivo di questo rinnovo contrattuale. Per realizzare questo obiettivo, si possono utilizzare le risorse del PNRR che vanno contrattualizzate. Ciò significa non solo allargare la card per la formazione, ma anche costruire un sistema formativo adeguato ai bisogni della scuola di oggi.
Inoltre, ci sono da affrontare le questioni legate all’infrastruttura tecnologica, cioè al funzionamento del sistema centrale SIDI, alla semplificazione delle procedure, alle responsabilità che sono state impropriamente scaricate sulle scuole per compensare l’indebolimento della struttura ministeriale. E, infine, c’è anche il grande tema dell’organizzazione del lavoro e della capacità di intervenire su questa e sulla necessaria contrattazione da aprire sullo smart working che è un importante elemento di innovazione del contratto collettivo nazionale.
Noi confidiamo che il confronto all’ARAN si apra subito dopo il rinnovo delle RSU e riteniamo importante che tutti i lavoratori e le lavoratrici debbano partecipare a questa stagione contrattuale, con le proprie ed opportune mobilitazioni, essendo necessario ottenere maggiori risorse. L’azione collettiva ha ancora oggi un grande valore e l‘adeguamento del salario alla media della PA è un obiettivo perseguibile e raggiungibile, nonostante le indubbie difficoltà del momento, quando assistiamo al fatto che il Governo ha impiegato solo un pomeriggio per aumentare le spese militari, mentre noi abbiamo dovuto batterci lungamente per vedere prorogato l’organico Covid fino al termine delle lezioni.
Le comunicazioni dei lavoratori intervenuti successivamente, in rappresentanza dei profili di Collaboratore scolastico, Assistente amministrativo, Assistente tecnico e DSGA, hanno ben rappresentato i contenuti del lavoro che svolgono nella scuola, dando un quadro completo delle loro criticità, delle responsabilità assunte e delle esigenze economiche e professionali disattese che chiedono di essere soddisfatte con il rinnovo contrattuale e la revisione dei profili.
L’assemblea nazionale ha dato anche voce alle lavoratrici e ai lavoratori dei vari profili ATA, DSGA, assistenti amministrativi, assistenti tecnici e collaboratori scolastici, che sono intervenuti e che hanno posto l’attenzione sui carichi e sui ritmi di lavoro, sulle pratiche che non sono di competenza delle scuole, sugli strumenti tecnologici obsoleti e inadeguati, la questione irrisolta dei facenti funzione, sulle indennità irrisorie per i DSGA, sulla carenza di personale in organico, sul divieto a sostituire i colleghi assenti, sullo stipendio inadeguato così come sui compensi accessori, sull’assenza di formazione, sull’assistenza ai disabili, sul rischio di malattie professionali e sulla precarietà che non dà stabilità e continuità al lavoro.
Tutti contenuti, questi, di qualificazione e valorizzazione del lavoro ATA che, oggi più che mai, si rileva un elemento centrale di contributo all’elevamento della qualità dell’offerta formativa delle singole comunità educanti.
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