
DSGA e dimensionamento: incontro del 7 maggio 2012
La FLC CGIL si oppone a decisioni unilaterali dell'Amministrazione. Basta con il taglio di DSGA. Cosi l'efficienza e l'efficacia del servizio Amministrativo e l'autonomia delle scuole sono vanificate.


Nell'incontro di lunedì 7 maggio l'Amministrazione ha semplicemente informato le Organizzazioni sindacali sulle decisioni che intenderebbe adottare rispetto agli organici dei DSGA in seguito alle ultime norme sul dimensionamento con la conseguente perdita del posto di DSGA nelle scuole al di sotto di 600 alunni o 400 per le zone di montagna o piccole isole (vedi comma 70 dell'art. 40 della Legge 183/11).
Il Ministero vorrebbe procedere ad un ulteriore accorpamento delle scuole sottodimensionate per costituire un posto in organico di diritto abbinando due segreterie; in questo modo il DSGA potrebbe chiedere le sedi così abbinate per ottenere la titolarità pur in presenza di due scuole giuridicamente autonome. Tali abbinamenti verrebbero decisi autonomamente dai Dirigenti degli Uffici scolastici regionali indipendentemente dai piani di dimensionamento che sono di competenza delle Regioni.
Le nostre valutazioni e proposte
Questo dimensionamento della rete scolastica è profondamente sbagliato perché crea scuole ingestibili sguarnendole di Dirigenti e direttori se hanno meno di 600 alunni, come abbiamo segnalato nel nostro documento Dieci provvedimenti salva scuola.
Si tratta di un'operazione meramente "contabile" per tagliare ancora, senza nessun legame con la didattica e l'integrazione verticale o orizzontale, e non garantisce effettivi risparmi laddove si crea esubero.
Inoltre, l'operazione proposta dal MIUR invade le prerogative delle Regioni in materia di organizzazione della rete scolastica. Pertanto la nostra contrarietà è netta.
Non accetteremo decisioni che non tengano conto della complessità di gestione delle scuole dell'autonomia, delle prerogative contrattuali e delle condizioni materiali di lavoro delle persone.
La FLC CGIL ha una proposta alternativa in grado di tenere insieme esigenze dell'Amministrazione e rispetto del ruolo professionale del DSGA, mettendo a frutto la loro esperienza.
È necessario prevedere un pacchetto articolato che tenga conto delle specificità territoriali, scolastiche e del fatto che è bene che i DSGA vengano utilizzati prima di tutto nella scuola.
Di seguito alcune prime proposte su cui abbiamo chiesto al MIUR di aprire il negoziato.
- Mantenimento della titolarità negli Istituti tecnici/professionali agrari, alberghieri e istituti superiori con lavorazione per conto terzi. Questo serve a salvaguardare alcune tipologie di scuole che per la loro specificità sono uniche nel territorio provinciale/regionale e con dei bilanci di maggiore complessità. Si tratta di istituti che gestiscono le risorse finanziarie sia con il sistema di contabilità pubblica sia con i sistemi di contabilità privata (partita doppia).
- Mantenimento della titolarità nelle scuole con meno di 600 alunni in caso di esubero regionale del profilo. In alcune regioni il dimensionamento è stato così violento per cui privare della titolarità il DSGA la cui scuola ha meno di 600/400 alunni produrrebbe esclusivamente effetti negativi sul governo della scuola senza realizzare risparmi di spesa in quanto rimarrebbe comunque a disposizione senza sede.
- Reti di scuole (art. 50 decreto semplificazioni, legge 35/12). La presenza del DSGA sulle reti di scuola serve ad evitare un sovraccarico di lavoro del DSGA della scuola capofila. Spesso le reti lavorano su progetti europei e gestiscono, anche finanziariamente, situazioni piuttosto complesse.
- Utilizzo presso i Centri per l'istruzione degli adulti. In alcune regioni i Cpia sono stati istituiti sulla carta. L'utilizzo dei DSGA su questi centri potrebbe aiutare a renderli funzionanti.
Sono anche ipotizzabili utilizzazioni a domanda volontaria fuori dal comparto scuola a partire dagli Uffici dell'Amministrazione centrale e periferica e degli Enti Locali (che hanno attinenza agli Uffici Istruzione e Cultura).
Poiché si tratta di materie contrattuali, ci batteremo perché ci sia l'apertura di un "tavolo negoziale" al fine di individuare regole certe e soluzioni organiche su tutti gli aspetti giuridici ed economici che riguardano questa vicenda.
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