Appalti ed ex LSU nelle scuole: un accordo risolve l’emergenza, ma lascia ancora molti problemi
Si estendono i servizi prestati dai lavoratori delle ditte private. La gestione degli appalti spetta agli Enti locali e non alle scuole.


L’Accordo siglato il 28 marzo 2014 tra il Ministero del lavoro e dell’Istruzione e le parti sociali (senza la partecipazione dei sindacati scuola), a tutela dell’occupazione dei lavoratori ex LSU e appalti storici, ha il merito di fare uscire da una continua emergenza, almeno fino al marzo del 2016, le scuole e i lavoratori coinvolti nelle pulizie esternalizzate fin dal 1999.
Faremo una più meditata valutazione circa le sue ricadute sul servizio scolastico, rimanendo tuttavia convinti che sia necessario affrontare e superare radicalmente questa situazione attraverso il recupero totale dei servizi all’interno dell’Amministrazione.
Non possiamo nel contempo non esprimere il nostro dissenso sulla parte dello stesso Accordo che prevede che siano le istituzioni scolastiche, sia pur organizzate con scuole capofila, a doversi far carico dell’acquisto dei nuovi servizi a partire dal 1 luglio 2014.
Tale previsione risulta discutibile almeno sotto due profili.
Il primo è di contenuto: l’incombenza dell’acquisto di tali servizi non può gravare sulle scuole. Infatti, trattandosi di un servizio che deve essere erogato dagli Enti Locali, non è il personale scolastico a doversi sobbarcare questo nuovo onere gestionale. Non possiamo fare a meno di ricordare che le segreterie scolastiche sono state depauperate in questi anni di un gran numero di unità organiche e sono state sottoposte a continui processi di dimensionamento (peraltro ancora non esauriti).
Il secondo profilo attiene alla forma, che è anche sostanza: l'organizzazione del lavoro del personale scolastico deve essere negoziata dai Sindacati della scuola e non da altri soggetti. A tale proposito ricordiamo che più volte abbiamo richiesto al Miur la convocazione dei sindacati scuola a quei tavoli per le evidenti ricadute sull’organizzazione del lavoro e sulla qualità del servizio implicate dal lavoro erogato dalle ditte di appalto. Ma, evidentemente, non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. E i risultati, su questo punto, si vedono. E sono negativi.
Poiché per la FLC CGIL non è accettabile che un servizio “esterno”, a gestione esterna, abbia poi ricadute sul personale scolastico, senza che i suoi rappresentanti possano decidere in merito, chiederemo ai sottoscrittori di quell’Accordo di rivedere quel punto riconvocando questa volta anche i sindacati scuola.
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