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Trattative interrotte all’INFN, proclamato lo stato di agitazione

Insufficienti le risorse per i contratti integrativi

21/12/2015
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La legge di stabilità stanzia 45 milioni di euro all’INFN per il prossimo triennio, ma l’Ente continua a piangere miseria per i rinnovi dei contratti integrativi fermi al 2010! L’Ente finanzia la propria ricerca con i soldi destinati al personale. Non ci sono più le condizioni per continuare le trattative.

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FLC CGIL - CISL FIR - UILRUA

Comunicato
Incontro trattativa del 18 dicembre 2015

Incredibile: questo ci sembra l'aggettivo che meglio descrive la trattativa all’INFN per il contratto integrativo.

Dopo anni di continui rinvii da parte dei ministeri vigilanti, e conseguenti TAGLI al fondo, venerdì scorso l’INFN ha annunciato al tavolo sindacale che dal fondo vanno decurtati ulteriori 650 K€ (per gli anni 2011-2014). Motivo: il MEF pretende che le progressioni orizzontali ex art. 53 per tecnici e amministrativi, svolte nel 2013 e 2014, vadano finanziate anche se i lavoratori non hanno percepito i compensi a causa del blocco delle retribuzioni, facendo riassorbire dall’Ente questo finanziamento.

Un atteggiamento assurdo quello del MEF, ma sconcertante quello dell’INFN che, quando si tratta di difendere i propri dipendenti, non muove un dito.
L’abbandono del tavolo di trattativa è un atto estremo, ma di fronte a tanta indifferenza per il proprio personale, i sindacati non possono fare altro: trattative interrotte e stato di agitazione di tutto il personale fino a quando l’Ente non capirà che per proseguire l’attività di ricerca, deve rinnovare i contratti integrativi.

Riassunto CCI 2011-2014:

A fronte dei continui tagli alla finanza pubblica in questi anni abbiamo fatto accordi per le progressioni orizzontali ex art 53 di tecnici e amministrativi, con benefici economici solo dal 2015.

Sottoscritto un accordo per le progressioni verticali ex art. 54 (per tecnici e amministrativi), a cui non si può dare seguito fino a quando non si sblocca la pianta organica dei livelli IV-VIII, e stabilito le poche progressioni (dovute sempre ai blocchi della finanza pubblica) per ricercatori e tecnologi.

Abbiamo stipulato un accordo sui fondi esterni che permette di utilizzare dal 10 al 30 % degli over head generati da tutti i fondi esterni per incentivare tutto il personale a partire dal 2015.

Proprio questo ultimo punto, insieme allo sblocco delle legge di stabilità 2015, permetterebbe di aumentare a partire dal 2015 i fondi I-III e IV-VIII; ma se e solo se l’INFN avesse la volontà politica di valorizzare il personale che ha permesso all’Ente di conseguire gli ottimi  risultati in campo scientifico.

Cosa chiediamo:

Per il personale tecnico e amministrativo un aumento strutturale e stabile dell’Indennità di ente mensile (IEM). Ribadiamo che il personale IV-VIII ha la IEM più bassa di tutti gli enti pubblici di ricerca e chiediamo che la si porti almeno ai livelli del CNR (penultimo della classifica), utilizzando i fondi a disposizione dell’Ente.

Per i ricercatori e tecnologi un incentivo che riconosca l’impegno di questo personale a reperire fondi esterni e organizzare questa ricerca.

L’atteggiamento dell’INFN

L’Ente al tavolo di trattativa sembra essere impreparato a dare risposte concrete a queste richieste, rimandando le risposte a discussioni in Giunta esecutiva o a interpelli ai ministeri, dimenticandosi l’autonomia statutaria dell’Ente e il mandato della delegazione trattante ricevuto dal Direttivo.

Come sindacati abbiamo cercato di mantenere aperta la trattativa, facendo sopportare al personale la politica del Governo che ha ridotto le risorse del fondo ordinario dell’INFN. Ma in questi anni l’INFN non ha ridotto la ricerca. Grazie al personale tutto ha addirittura incrementato le risorse per la ricerca (così come risulta dai tanti dati presentati negli ultimi piani triennali), facendo di fatto pagare la ricerca al personale stesso.

Stimiamo (per difetto) che negli ultimi anni l’Ente abbia risparmiato circa 3,7-4 M€ (buoni pasto, RIA dei cessati, polizza INA neoassunti, blocco delle fasce stipendiali, prestiti ecc.) dalle spese del personale. Aggiungiamo a questo il taglio del 10% della pianta organica per i livelli IV-VIII. Tutte risorse che sono state dirottate sulla ricerca.

Ancora nell’ultimo incontro ci è stato detto che l’Ente non può ridurre l’attività di ricerca per carenza di fondi ordinari, proprio nel momento in cui il Parlamento destinava nella legge di stabilità 45 M€ aggiuntivi per i prossimi 3 anni all’INFN per aumentare il Fondo di finanziamento ordinario, e subito dopo che nella presentazione del piano triennale di Catania, i dati confermavano come aumentano le risorse per la ricerca e diminuiscono quelle per il personale. Evitiamo di commentare lo squallido tentativo della delegazione trattante che, per l’ennesima volta, ha tentato di contrapporre il personale a tempo indeterminato con il personale precario: è priva di ogni fondamento che la totalità degli over head serva pagare i contratti a TD. Ci sono risorse sufficienti sia per i fondi accessori sia per i contratti TD!

Di fronte a tanta superficialità nel trattare il personale, nonostante pubblicamente ci si prodighi nell’elogio (non sopportiamo più le pacche sulle spalle), per noi i margini di trattativa sono finiti. Così come non rispondiamo più del fondo del salario accessorio a partire dal 1 gennaio 2016.

Dichiariamo in modo chiaro e trasparente che non è più nostra intenzione continuare ad avvallare l’utilizzo di un fondo del salario accessorio risalente al 2010! Troppi anni sono passati perché si possa continuare ad utilizzare fondi in modo unilaterale. I sindacati non rispondono delle risorse che l’Ente utilizzerà per pagare responsabilità, turni e straordinari. Si apre una stagione in cui il personale è chiamato a non poter più contare su queste risorse. E’ necessario rivedere tutto l’impianto del salario accessorio, dopo 6 lunghi anni non è detto che le risorse per le responsabilità, per i turni e per lo straordinario restino le stesse, con gravi conseguenze per coloro che continueranno a percepire tali voci stipendiali.

Proclamiamo lo stato di agitazione e invitiamo tutto il personale a svolgere il proprio compito lavorativo, limitandosi alle proprie funzioni: non verrà garantita la retribuzione per tutta la parte accessoria e straordinaria.

Alla ripresa dei lavori dopo la pausa natalizia, verranno organizzate delle assemblee del personale per spiegare in modo dettagliato cosa sta accadendo, come si comporta l’Ente con il personale, qual è la nostra posizione e le richieste che facciamo; decideremo insieme al personale le iniziative da intraprendere per sbloccare la situazione e farci riconoscere gli incrementi economici.

L’INFN non ha più scuse di bilancio (finanziamento aggiuntivo di 45 M€ per il triennio 2016-2018), convochi i sindacati con proposte adeguate per il personale che lavora nell’Ente!

FLC CGIL

FIR CISL

UIL RUA

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