Per evitare i disastri ambientali, ISPRA c'è. E vuole il suo Statuto
L’incidente della Costa Concordia ci getta in faccia una volta di più il tremendo rischio quotidiano che corrono il mare e le coste del Paese insieme alle sue migliori capacità di sviluppo.
Alla sciagurata perdita di vite umane della Concordia si è aggiunta la devastante minaccia dello sversamento delle 2.400 tonnellate di combustibile della nave e un possibile danno insanabile per l’Arcipelago toscano, che vive del suo pregio ecologico, e per tutte le economie della costa toscana che su questo pregio si basano. E’ stato dichiarato lo stato di emergenza per evitare la dispersione in mare del carburante stivato nei serbatoi e per rimuovere la nave.
In questo quadro l’ISPRA è impegnata con il Ministero dell’ambiente per affrontare insieme alle altre istituzioni le molte criticità della situazione e per predisporre gli strumenti per evitare altri disastri, sempre in agguato.
Poco più a Nord sulla stessa costa, neanche un mese fa, una nave RO/RO ha perso in mare più di 200 fusti di sostanze tossiche che rischiano di spiaggiarsi o di venire prese nelle reti. Questi sono solo gli ultimi episodi della lunga storia dei rischi del trasporto marittimo in Italia che pensa più alla rapidità e alla competizione che ad altro.
L’Italia è ad alto rischio, fatta quasi più di costa che di mare, ed è al centro dei trasporti mondiali di petrolio e merci, in un commercio globalizzato che usa per il 90% il mare e tra i tragitti preferiti sempre di più il Mediterraneo. Quali rotte, quali navi, quali rischi per l’ambiente: per evitare che il costo dell’intenso sviluppo marittimo in corso uccida altre importanti economie del nostro Paese, dalla pesca al turismo, è necessario un sistema pubblico ambientale forte e autorevole, capace di contrapporre e proporre, anche fuori dall’emergenza.
E’ necessario sostenere una politica di prevenzione ambientale sul mare e sull’ambiente tutto, basata su dati e conoscenze interdisciplinari ed autorevoli. E’ necessario un sistema pubblico ambientale che funzioni e faccia funzionare le altre strutture, sia dal punto di vista burocratico che tecnico.
Anche per questo la FLC CGIL ha nuovamente sollecitato un incontro con il Ministro e la ripresa tempestiva del confronto coi vertici dell'ISPRA sulla bozza di Statuto sulla quale la FLC CGIL ha già avanzato le proprie proposte ed espresso la propria posizione.
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