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Nel laico CNR accedono i cori diocesani per gli auguri di Natale mentre è marginalizzato il suo personale

Il CdA dell'Ente delibera l'atto di indirizzo per la razionalizzazione amministrativa a breve termine.

16/12/2016
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Nella seduta del CdA del 13 dicembre u.s. è stato approvato, con il solo voto contrario del componente eletto dal personale, un “Atto di indirizzo sugli interventi di razionalizzazione amministrativa a breve termine”. Il documento dovrebbe presentare le linee d’azione che l’Amministrazione dovrà seguire per sostenere la “primaria missione scientifica” dell’Ente.

Purtroppo, dopo un promettente inizio in cui si esprime la necessità di dare attuazione alla Carta Europea dei Ricercatori, si prosegue con l’enunciazione di azioni il cui scopo evidente riguarda quasi esclusivamente la sostenibilità finanziaria dell’Ente, demandando alla sola Amministrazione la realizzazione di tali indirizzi, senza prevedere alcuna partecipazione di chi, in questo Ente, costituisce l’ossatura fondamentale, ovvero quel personale il cui ruolo in tali processi è ben definito dalla Carta, ma purtroppo finora negato negli Organismi dell’Ente.

Il peso di questa “razionalizzazione amministrativa” cade tutto sulle spalle della rete scientifica a cui si vorrebbe imporre l’ennesima “rimodulazione organizzativa” dettata da non meglio precisati organi competenti, escludendo, ancora una volta, il personale e le sue rappresentanze da qualsiasi fase decisionale.

La vaghezza dei principi sui quali verrà attuata e il verticismo dell’operazione potranno però consentire di ridisegnare il CNR, facilitando l’Amministrazione Centrale in quell’opera di sostanzioso prelievo sui fondi esterni di ricerca acquisiti dagli Istituti, che poi è il core di tutto questo Atto di indirizzo.

La FLC CGIL è consapevole delle difficoltà economiche in cui versa l’Ente. Tuttavia si chiede se la prima razionalizzazione amministrativa da fare non sia una riduzione dei costi, a cominciare dagli emolumenti dei Vertici dell’Ente. Vertici che ad oggi non sono riusciti ad ottenere un aumento dell’FFO, lasciando il CNR l’Ente di Ricerca che, in proporzione al personale, riceve la quota più bassa.

La FLC CGIL invita tutto il personale a rivendicare il coinvolgimento nella definizione di linee per la razionalizzazione amministrativa e della Rete Scientifica e lo sollecita alla mobilitazione. E’ necessario infatti, un ampio movimento per evitare che l’Ente sia dominato da logiche che nulla hanno in comune con la “primaria missione scientifica” del CNR.

La FLC CGIL chiederà un incontro al Presidente per chiarire i termini di detto atto e rivendicare la centralità del personale sulle questioni organizzative, pretendendo il rispetto di quel ruolo che lo stesso Governo ha riconosciuto alle organizzazioni sindacali nell’Intesa firmata il 30 novembre 2016.

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Atto di indirizzo sugli interventi di razionalizzazione amministrativa a breve termine.

Allo scopo di consentire adeguati interventi a sostegno della primaria missione scientifica dell’Ente, oggi potenzialmente rafforzata dal rinnovo pressoché totale degli organismi statutari, viene ribadita la necessità che vengano promosse coerenti azioni di razionalizzazione e di contenimento della spesa, tali da ridurre gli oneri relativi alla gestione ordinaria. Linee di azione per l’Amministrazione e conseguenti interventi operativi, col concorso del Consiglio di Amministrazione per quanto di sua competenza, riguarderanno:

a) rimodulazione organizzativa della rete scientifica, a seguito di strategia scientifica elaborata dagli organi competenti, che porti a un superamento dell’attuale dispersione, alla valorizzazione dell’identità scientifica delle strutture di ricerca, all’affermazione dei principi della Carta Europea dei Ricercatori e al conseguimento, laddove realizzabili, di economie di scala;
b) revisione statutaria e dei principali regolamenti di funzionamento, come previsto dal Decreto Legislativo n.218 del 25 novembre 2016, che contempli criteri di semplificazione della governance dell’amministrazione, e ponga attenzione alla sostenibilità finanziaria e gestionale e alla corresponsabilizzazione di tutti gli attori;
c) adozione di politiche del personale, con particolare riferimento alla copertura delle posizioni di maggiore responsabilità, basate sulle primarie esigenze della ricerca, sul merito individuale e sugli effettivi e documentati fabbisogni dell’Ente;
d) rideterminazione dei rapporto tra Amministrazione Generale, Dipartimenti e Istituti, con particolare riguardo alla eventuale compartecipazione ai costi generali e alla gestione dei finanziamenti provenienti da progetti di ricerca;
e) selezione degli interventi di natura edilizia in relazione alla loro effettiva necessità di ordine scientifico, oltre che logistico, alla sostenibilità dei costi ed alla coerenza con l’azione di rimodulazione organizzativa di cui al precedente punto a);
f) revisione dei rapporti convenzionali e delle partecipazioni societarie in essere sulla base delle politiche scientifiche adottate dall’Ente e nella prospettiva di progressiva riduzione della complessità dei rapporti e dei conseguenti costi, sempre in funzione della sostenibilità e delle scelte di sviluppo scientifico.

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