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Il Cnr in procinto di varare il piano triennale 2007-2009. La posizione della FLC dopo l’assemblea nazionale dei precari Cnr

Finalmente s’inizia a parlare d’assunzioni, ma i problemi aperti sono molti. È necessario un confronto a tutto campo con l’amministrazione

02/03/2007
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Martedì 13 febbraio s’è tenuta una partecipata assemblea nazionale dei precari dell’Ente, da noi convocata, nel corso della quale, oltre ad alcuni spunti sulle problematiche inerenti all’applicazione degli strumenti previsti dalla Finanziaria e all’assunzione dei vincitori dei concorsi ex Intesa Cnr-Miur, sono stati toccati alcuni nodi politici. I presenti si sono interrogati anche in merito all’esigenza di superare il quadro d’emergenza determinato dalle politiche attuate negli ultimi anni: da questo punto di vista, le dinamiche di reclutamento, riattivate dalle misure contenute nella Finanziaria, dovranno costituire la prima tappa di un percorso in grado di recuperare una solida cornice di regolarità, superando definitivamente la situazione d’asfissia determinata dalle politiche dell’ultimo lustro. Norme e risorse devono assicurare la fuoriuscita dall’emergenza.
Anche per tale ragione, oltre che per assicurare il miglior impiego dei vari strumenti legislativi e contrattuali oggi disponibili, abbiamo affermato che la programmazione degli interventi deve spingersi oltre l’anno in corso, contemplando orizzonti temporali perlomeno triennali.
Il giorno venerdì 16 u. s., nel corso di un incontro sulla programmazione del fabbisogno di personale, abbiamo avuto i primi riscontri. Nella stesura del Piano d’attività 2007-2009, che il Consiglio d’amministrazione conta di inviare agli organi vigilanti per le previste approvazioni per i primi di marzo, è stata prospettata la programmazione triennale schematizzata nella tabella seguente (cfr. la scheda allegata per i dettagli).

Cnr: assunzioni programmate nel triennio 2007-2009.

Unità di personale

2007

2008

2009

Totale

Ricercatori e Tecnologi

222

570

460

1.252

Tecnici e Amministrativi

80

120

200

400

Totale

302

690

660

1.652

La legge finanziaria per il 2007, nonostante la conferma del blocco delle assunzioni, anche grazie alle mobilitazioni dell’autunno scorso ha aperto alcune opportunità di stabilizzazione. Rispetto al quadro dipinto dalle precedenti Finanziarie, le previsioni sulle possibilità di reclutamento registrano incrementi di un ordine di grandezza, già dall’anno in corso, grazie ai commi 520, 652 e 519. Dal 2008, inoltre, l’entrata in vigore del comma 643 (la cosiddetta «gestione a budget») e il comma 645 determinano un consistente ulteriore incremento delle prospettive.
Registriamo l’inversione di tendenza dell’Ente rispetto alle scelte di chiusura nei confronti del personale tecnico e amministrativo reiterate negli ultimi anni.
Per quel che riguarda le modalità d’impiego degli strumenti introdotti dall’ultima manovra, l’Amministrazione s’è detta in attesa sia dell’emanazione di apposita circolare interpretativa da parte della Funzione Pubblica (in particolare per la definizione delle procedure inerenti alle stabilizzazioni) sia della ripartizione delle risorse complessivamente previste per il finanziamento dei commi 519, 520 e 652. Ciò vale, in particolare, per le assunzioni programmate nel 2007, interamente assoggettate ad autorizzazioni. L’Amministrazione ha anche dichiarato di aver ricevuto anticipazioni positive da parte sia della Funzione Pubblica sia del Mur circa la quota di risorse che saranno trasferite al Cnr a seguito della ripartizione dei fondi.
Dal 2008, l’entrata in vigore del comma 643 dovrebbe rendere i tempi certi. Infatti, la possibilità di riutilizzare il budget derivante dal turn over non è soggetta ad autorizzazioni.
Abbiamo ance rivendicato che nel 2007 si concretizzi l’assunzione di tutti i vincitori dei concorsi ex Intesa Cnr-Miur già conclusi. Riteniamo, peraltro, che la consistenza delle assunzioni previste per il 2007 abbia consistenza tale da assicurare sia l’assunzione di tutti i vincitori di concorso sia l’avvio delle procedure di stabilizzazione. Ribadendo inoltre il nostro giudizio negativo in merito ai ritardi accumulati, abbiamo nuovamente sollecitato la nomina delle commissioni esaminatrici per i profili tecnico-amministrativi previsti dai bandi per il Mezzogiorno. A riguardo, l’Amministrazione ha assicurato che procederà rapidamente, dichiarando inoltre l’intenzione d’assicurare il completamento delle relativa procedure concorsuali entro la fine dell’anno.
Abbiamo richiesto la disponibilità dell’Amministrazione a prevedere incontri finalizzati al monitoraggio dei soggetti che, in conformità a quanto sarà previsto dalla Funzione Pubblica, potranno richiedere la stabilizzazione, in relazione sia alla definizione dei requisiti sia all’individuazione dei criteri di priorità (che, a nostro avviso, devono tener conto anche dei periodi d’attività con forme di lavoro parasubordinato).

Concorsi pubblici
In un precedente comunicato avevamo dato notizia dell’avvenuta pubblicazione dei bandi di concorso per complessive 118 unità di personale a tempo indeterminato, chiarendo tra l’altro come «perlomeno in linea di principio», l’articolazione degli stessi dovrebbe consentire un buon grado d’accesso alle graduatorie.
Un esame degli allegati, tuttavia, mette in luce alcuni problemi.
In primo luogo dobbiamo rilevare come la ridotta entità dei posti banditi non abbia consentito né di correlarne la distribuzione con l’effettiva presenza di precari nelle strutture, né la copertura di tutte le aree scientifiche e settori tecnologici.
Inoltre, in troppi casi i titoli di studio richiesti sono insufficienti a coprire la gamma di competenze effettivamente correlabili con le attività previste. Con riferimento ai 98 posti previsti per il profilo di ricercatore di 3° livello, in oltre la metà dei casi non sono previste più di due lauree (per 16 ne è prevista soltanto una, per 34 soltanto due). Per di più, in vari casi sussistono evidenti contraddizioni tra le «tematiche di lavoro» ed i corrispondenti titoli di studio richiesti: temi propri dell'informatica preclusi agli informatici, modellizzazione matematica preclusa ai matematici, laurea in fisica utile in neuroscienze e altrove ma non prevista per scienze dei materiali, … e l’elenco potrebbe continuare. In ben tre casi, infine, sono previste ulteriori restrizioni rispetto al dottorato di ricerca. In evidente contraddizione con lo spirito che appare ispirare il testo del bando, i «profili» producono l’effetto di limitare la possibilità d’accesso alle prove concorsuali, rischiando di compromettere la possibilità di un impiego realmente equo delle graduatorie.
Infine, ravvisiamo una scarsissima valorizzazione dei titoli di servizio, peraltro limitati ai soli rapporti di lavoro a tempo determinato, in applicazione dell’art. 5 del ccnl. Chiediamo in tal senso che siano corposamente valorizzate le carriere reali, estendendole a tutte le tipologie di rapporti di lavoro.
Per le suddette ragioni, riteniamo che i bandi previsti per le ulteriori 150 posizioni (cfr. la scheda) debbano essere costruiti in modo profondamente diverso, consentendo a tutta la platea di precari dell’Ente di poter concorrere, con il riconoscimento pieno delle molteplici attività lavorative svolte nel corso degli anni. Soltanto in questo modo sarà effettivamente possibile attingere dalle graduatorie secondo modalità eque, sulla base di una selezione concorsuale che abbia garantito pari opportunità a tutti, valorizzando allo stesso tempo i percorsi professionali dei precari presenti nell’ente. Peraltro, l’utilizzo delle idoneità richiederà valutazioni molto accorte, sia rispetto al corso di validità delle graduatorie sia rispetto all’ampiezza dei profili a cui si riferiscono sia, infine, rispetto all’opportunità di ripescare da vecchie graduatorie.

Riteniamo non procrastinabile, quindi, l’avvio di un confronto reale con l’amministrazione per affrontare tutte le problematiche esposte. È particolarmente urgente definire i criteri per la definizione dei prossimi bandi e verificare tempestivamente la struttura di quelli già emanati.
Occorre definire le modalità d’impiego di tutti gli strumenti normativi e contrattuali disponibili, compreso l’articolo 5 comma 2 del Ccnl, procedere celermente alla costruzione di un’anagrafe delle precarietà, anche come primo passo verso la progressiva riconduzione delle forme di lavoro parasubordinato al contratto a termine, contemplando anche l’utilizzo delle opportunità offerte dalla Finanziaria 2007 e la definire regole che assicurino diritti e tutele ad assegnisti e lavoratori parasubordinati.

Roma, 2 marzo 2007

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