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Contratto Ricerca: un altro passo avanti verso la conclusione

Oggi, 15 marzo, l’ARAN ha convocato le OO.SS. per esaminare le modifiche all’ipotesi di accordo del CCNL Ricerca alla luce dei rilievi mossi dal Consiglio dei Ministri nell’atto di approvazione dell’ipotesi stessa.

15/03/2006
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Comunicato unitario
CGIL FLC Cgil - FIR CISL - UIL PA-UR

Oggi, 15 marzo, l’ARAN ha convocato le OOSS per esaminare le modifiche all’ipotesi di accordo del CCNL Ricerca alla luce dei rilievi mossi dal Consiglio dei Ministri nell’atto di approvazione dell’ipotesi stessa.

Come noto, tali rilievi, a nostro avviso strumentali perché metterebbero in discussione decisioni già prese per almeno tre milioni di pubblici dipendenti, investivano articoli importanti dell’ipotesi, tali da alterare in modo profondo l’equilibrio del testo, intervenendo sull’Art. 5 (tempo determinato), sulle fasce stipendiali dei ricercatori, sul conglobamento in paga base della contingenza, sull’anzianità per i passaggi di livello e gradone del personale tecnico-amministrativo, sulle norme per le tabelle di equiparazione.

E’ stata data lettura della risposta del Presidente dell’ARAN alla Presidenza del Consiglio, che chiarisce tutti i punti controversi.

E’ stata data altresì lettura della deliberazione del Comitato di Settore inviata all’ARAN nella quale, presa visione delle osservazioni, il Comitato di Settore esprime la volontà di mantenere il testo già sottoscritto, salvo un’aggiunta all’Art. 5 comma 2, nella quale si ribadisce il rispetto dei vincoli costituzionali e di legge nella questione del reclutamento, e si dà mandato all’ARAN di sottoscrivere il testo così modificato.

Le parti hanno convenuto su tale soluzione e si è proceduto a incorporare la modifica nel testo dell’ipotesi.

L’ipotesi sottoscritta viene ora sottoposta ad un rapido passaggio presso la Funzione Pubblica e subito dopo sarà inviata alla Corte dei Conti.

Si è superato così un punto estremamente delicato dell’iter autorizzativo, in cui era palese lo stravolgimento del contratto che ne poteva derivare.

Le parti, nel confermare il testo già sottoscritto, hanno così ribadito la comune volontà di realizzare gli obiettivi che l’ipotesi di accordo contiene e pervenire ad una rapida conclusione dell’iter auspicabilmente prima delle elezioni politiche, data alla quale saranno già trascorsi ben 51 mesi nei quali i lavoratori degli EPR sono senza contratto.

Roma, 15 marzo 2006