Il dissenso della FLC CGIL di Venezia sul testo del nuovo Statuto di Ca' Foscari
La nostra organizzazione contesta metodo e merito del provvedimento approvato nell'ateneo veneziano.
Il 25 marzo il Senato Accademico dell’Università Ca’ Foscari di Venezia ha approvato il nuovo Statuto, ai sensi della Legge 240/2010.
La FLC CGIL Venezia, nel documento che pubblichiamo di seguito, contesta metodo e merito del provvedimento che porta quella Università verso un modello centralista, gerarchico e dirigista.
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A cura della FLC CGIL Venezia
L'Università di Venezia "Ca’ Foscari" approva il nuovo statuto seguendo tre principi fondamentali:
- parlarne il meno possibile
- evitare il confronto aperto
- non ascoltare voci critiche
La FLC CGIL Venezia esprime il proprio dissenso sul metodo e sul contenuto.
Mentre le altre università stanno discutendo ora i nuovi statuti previsti dalla riforma “Gelmini”, a Ca’ Foscari il testo già approda al Senato Accademico del 25.3.2011 per l’approvazione definitiva. La comunità cafoscarina non ha mai potuto dibattere e confrontarsi con la Commissione preposta nel merito delle questioni. Sono rimasti inascoltati gli appelli ad aprire un ampio dibattito volto a costruire con il contributo di tutti un’università capace di valorizzare le diverse competenze. In appena quattro incontri è stato approntato un testo che sconvolge l’organizzazione dell’ateneo, secondo un modello dirigista che supera perfino quanto indicato dalla legge “Gelmini”. Sul piano del governo dell’ateneo, lo statuto non solo dà pieni poteri a un Consiglio di Amministrazione con presenza di esterni, ma prevede che il Rettore, di fatto, possa scegliersi una maggioranza di consiglieri fidati. Di questo accentramento del potere non si parla mai nei comunicati ufficiali. Non è l’unico problema del nuovo statuto, ma forse è quello che più di altri spiega la volontà di chiudere in fretta,prima che possa nascere un dibattito aperto e approfondito.
In questo contesto aumentare la rappresentanza studentesca o il peso del PTA nelle elezioni del rettore appaiono solo una concessione (non un diritto) alla richieste anche della FLC e si rivela un “pannicello caldo” che non scalfisce l’impianto fortemente accentratore dell’assetto istituzionale.
Pertanto FLC CGIL esprime la propria contrarietà ad uno statuto che disegna un Ateneo centralista, dirigista e gerarchico, che non garantisce il contributo di tutti, soprattutto dei più giovani.
FLC CGIL esprime inoltre contrarietà ad un metodo che chiude a qualsiasi possibilità di confronto, che bolla come disinformato o con posizione preconcetta chiunque esprima dubbi o critiche costruttive.
Venezia, 24.3.2011
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