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Stato giuridico dei docenti: la protesta delle Università

Da "Ateneonline" dell'Università di Palermo: Giuseppe Silvestri appoggia la protesta dei ricercatori Università in fermento contro la riforma Moratti. Lettera del Preside di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di Firenze.

27/09/2004
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Da "Ateneonline" dell'Università di Palermo: Giuseppe Silvestri appoggia la protesta dei ricercatori Università in fermento contro la riforma Moratti

Una presa di posizione forte è nata dall'incontro organizzato venerdì scorso nell'aula magna di Giurisprudenza dall'Andu, Cisl-Università, Cnu,
Snals-Università, Snur-Cgil e Uilpa-Ur. Il Rettore Giuseppe Silvestri ha dichiarato che "stiamo andando verso il depotenziamento dell'università
statale e il conseguente accrescimento dell'università non statale" .
Il mondo accademico dice "no" alla riforma dello status giuridico dei docenti universitari. Nell'Ateneo palermitano sono stati disertati i bandi per gli incarichi didattici. Come conseguenza, l'inizio delle lezioni è slittato di due settimane per otto facoltà su dodici. Venerdì 24 settembre nell'aula magna della facoltà di Giurisprudenza, si è svolto un incontro decisivo durante il quale il rettore Giuseppe Silvestri ha preso chiaramente posizione contro il decreto legge Moratti. L'incontro è stato convocato da Andu, Cisl-Università, Cnu, Snals-Università, Snur-Cgil e Uilpa-Ur. "L'attività didattica dei corsi di laurea è retta in questi ultimi anni per il trenta per cento da docenti titolari, per un trenta per cento da incarichi per supplenze e per un altro trenta per cento con contratti a tempo determinato", ha puntualizzato Silvestri.
In questi anni si è chiesto agli atenei pubblici uno sforzo per far fronte alla sempre maggiore richiesta di offerta didattica da parte dei ragazzi.
"E' ormai chiaro che il governo rinnoverà anche per il 2005 il blocco delle assunzioni e ciò renderà la situazione delle università italiane sempre più esplosiva. "L'Università - ha continuato il Rettore - si è vista in questi anni sempre più incapace di gestire una programmazione e una gestione delle risorse. L'università come istituzione ha perso di fatto la sua indipendenza a causa del drastico taglio di fondi". Sono stati "sfornati" uno dopo l'altro una serie di provvedimenti che hanno teso a mortificare il ruolo indipendente di questa istituzione che non è stata più in grado di rinnovare i contratti con il personale docente. Silvestri ha manifestato molta preoccupazione riguardo all'attuale situazione del sistema universitario e ha continuato: "per me la terza fascia docente si potrebbe fare anche domattina, perché è una realtà ormai in vigore da anni e non c'è nessun motivo renderla ad esaurimento". "Non è una soluzione per me quella di aumentare le tassa a ciascun studente di mille euro - ha aggiunto Silvestri - i ragazzi sono già cittadini che pagano le tasse e deve venir garantita loro la possibilità di studiare in università statali di alto profilo, secondo quanto afferma la nostra carta costituzionale".
Le attuali tendenze di riforma dell'università italiana vanno verso due direzioni: il depotenziamento dell'università statale e il conseguente accrescimento dell'università non statale. Negli ultimi due anni gli economisti mostrano la tendenza a vedere tre università: una di serie A, B e C. "Gli Atenei di serie A saranno al massimo tre e saranno nel Nord Italia dove si svolgerà la vera ricerca - ha continuato Silvestri - quelli di serie B saranno una decina, qui si svolgerà un po' di ricerca, e infine il resto degli atenei di serie C che si occuperanno solo di formazione. Si potrebbe, infine, immaginare un piccolo numero di atenei, dove verrà formata gente con una scarsa preparazione, quello che un tempo erano gli atenei di Bari, Napoli e Palermo (Banapa)". Per risolver problemi così importanti è necessario che "l'intera collettività del mondo universitario faccia pressioni al Parlamento per modificare il disegno di legge".
Un forte malcontento è stato anche espresso da Francesco Muracchia appartenente ai vertici dell'Andu. "La nostra protesta va soprattutto contro la figura di professore aggiunto, che istituisce un ruolo di docente ad esaurimento per i ricercatori. Questa riforma prevede per chi vuole diventare docente un precariato lungo di almeno quindici anni senza la sicurezza di poter poi entrare come professore di ruolo. Si crea, inoltre, una forte distinzione tra il tempo pieno e il tempo definito, spingendo i docenti a crearsi una carriera parallela e ad una inevitabile distinzione dei docenti in base al censo".

Silvia Iacono
(27 settembre 2004)

Lettera del Preside di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di Firenze

Firenze, 27 settembre 2004

Ai Presidenti dei Corsi di Laurea
della Facoltà di Scienze Matematiche,
Fisiche e Naturali

Ai Professori e Ricercatori
della Facoltà di Scienze Matematiche,
Fisiche e Naturali
e di altre Facoltà dell'Ateneo
con insegnamenti nella Facoltà

e p.c. Al Magnifico Rettore
Università degli Studi
di Firenze

Ai Rappresentanti degli Studenti
in Consiglio di Facoltà

Come sapete, nello scorso mese di marzo (precisamente nella seduta del 25.03.2004) il Consiglio della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali ha preso in esame la situazione determinata dalla presentazione da parte del Ministro del MURST Letizia Moratti, della proposta di Legge Delega sul riordino dello Stato giuridico della docenza universitaria. La posizione della Facoltà è sintetizzata nel documento approvato all'unanimità e riportato in allegato.
Su sollecitazione dei Presidenti dei Corsi di Laurea in Chimica e Fisica, il Consiglio della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, nella seduta del 23 settembre 2004, ha di nuovo preso in esame l'argomento ed ha preso atto che la proposta di Legge Delega non è stata modificata; in particolare non sono state recepite le indicazioni giunte al Ministero da molte componenti delle Università pubbliche italiane. Ultima, solo in ordine di tempo, è la presa di posizione del Prof. Piero Tosi, Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane, che alla presenza del Ministro Moratti e di altre personalità politiche, martedì 14 settembre a Roma, ha presentato una relazione sullo stato delle Università italiane molto critica nei confronti della proposta ministeriale, chiedendone con forza modifiche sostanziali.
Alla luce di ciò, per sostenere la posizione della Facoltà emersa nella seduta del marzo 2004 e la richiesta del Prof. Tosi a nome della CRUI, il
Consiglio della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali ha deliberato la sospensione delle lezioni di tutti i corsi della Facoltà nella settimana 4-9 ottobre 2004.
Pertanto chiedo ai docenti che tengono lezioni presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali di attenersi a tale decisione.
Invito i Presidenti di Corso di Laurea a predisporre avvisi adeguati per gli studenti e di affiggere copia di questo messaggio all'Albo del Corso di
Laurea. Invito inoltre i Presidenti dei Corsi di Laurea ad organizzare la didattica successivamente al 9 ottobre affinchè gli studenti non vengano
penalizzati dalla settimana di sospensione delle lezioni.
Il Presidente del Corso di Laurea interfacoltà in Biotecnologie potrà valutare l'opportunità di applicare la decisione della Facoltà di Scienze, sentiti i Presidi delle Facoltà concorrenti.
Cordiali saluti.

Il Preside
(Prof. Paolo Marcellini)