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Stato giuridico dei docenti: la protesta delle Università

Documento del Senato Accademico dell'Università di Palermo. Documento del Coordinamento dei ricercatori della SUN di Napoli. Documento del Coordinamento dei ricercatori della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere presentato al Consiglio di Facoltà dell'Università di Catania

14/02/2005
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Documento del Senato Accademico dell'Università di Palermo

Il Senato Accademico dell'Università di Palermo riunito il 14 febbraio 2005 in seduta straordinaria per valutare le più recenti evoluzioni in ordine al Disegno di Legge -Delega sul riordino della docenza universitaria in vista dell'avvio della discussione alla Camera previsto per il prossimo 21 febbraio esprime viva preoccupazione
- per l'intenzione del Ministro di dar seguito all'iter del disegno di legge sullo stato giuridico malgrado le numerose riserve espresse dalla quasi totalità della comunità accademica, e senza alcun significativo segnale di recepimento delle numerose indicazioni per possibili sostanziali emendamenti del testo;
- per il recentissimo intervento con lo strumento del Decreto Legge su materie delicate e complesse come la programmazione universitaria e la normativa del personale docente;
- per la nota ministeriale inviata ai Rettori il 27 gennaio con la quale si comunica la sospensione a tempo indeterminato delle procedure concorsuali per il personale docente e tecnico amministrativo, considerato anche l'art. 6, comma 2, della legge n. 168 del 1989.

Il Senato Accademico pertanto, nel ribadire il contenuto delle proprie precedenti unanimi deliberazioni, più specificamente sottolinea che:
- lo strumento della legge-delega è inadeguato per un appropriato percorso legislativo su materia di interesse strategico per lo sviluppo del Paese (come tutto ciò che inerisce alla formazione e alla ricerca) e la cui normativa deve risultare comunque rispettosa dei principi costituzionali di autonomia universitaria;
- la mancata istituzione della terza fascia continua ad apparire come una scelta inefficace ai fini della definizione di carriere universitarie che siano al tempo stesso attraenti per i giovani migliori e sostenibili sul piano della programmazione; non risulta poi comprensibile nella prospettiva di tale abolizione, il senso del disposto del D.L. 31.1.05 sulla riduzione del periodo di conferma;
- la normativa proposta su tempo pieno e tempo definito appare lesiva dell'identità stessa del docente universitario, con previsioni da un lato minimali dell'impegno nell'attività fondamentale di ricerca, dall'altro del tutto carenti sui vincoli di compatibilità con essa delle attività extrauniversitarie.

Il Senato Accademico, pur riconoscendo la necessità urgente di una compiuta ridefinizione legislativa dei temi in discussione chiede nuovamente e con forza al Ministro di ritirare il presente progetto, consentendo l'attivazione di un più idoneo iter parlamentare che porti all'approvazione di una legge ordinaria in grado di recepire le indicazioni che tutti i soggetti interessati e competenti sono stati e saranno in grado di formulare.
Il Senato Accademico all'unanimità sottolinea che nessun motivo di urgenza e nessuna esigenza di programmazione giustificano atti normativi, e peggio ancora amministrativi, configuranti un vulnus all'autonomia universitaria sancita dalla Costituzione.

Palermo, 14 febbraio 2005

Documento del Coordinamento dei ricercatori della SUN di Napoli

Il Coordinamento dei ricercatori della SUN si è riunito oggi 14 febbraio per discutere di eventuali iniziative contro il DDL Moratti.
Ribadisce con forza la sua opposizione al DDL che mina l'assetto globale dell'Università e concorda su alcuni punti:
1) no alla precarizzazione in tutte le fasce della docenza
2) no all'abolizione del ruolo dei ricercatori riconoscimento della funzione docente dei ricercatori.
Inoltre, si auspica la trasformazione del disegno di legge delega in disegno di legge ordinaria.
Per questi motivi il Coordinamento della SUN dichiara il suo sostegno alle iniziative del Coordinamento Nazionale dei Ricercatori che propone:
1- occupazione simbolica dei Rettorati il 21 febbraio
2- blocco delle attività didattiche connesse agli insegnamenti tenuti dal 21 al 26 febbraio
3- partecipazione alla manifestazione nazionale del 2 marzo prossimo.
Il Coordinamento dei Ricercatori della SUN invita tutte le componenti del mondo universitario del nostro Ateneo a partecipare alle iniziative a tutela dell'Università pubblica aderendo alla giornata di astensione dalle attività prevista per lunedì 21 febbraio e all'occupazione simbolica del Rettorato, sede di Napoli, via Costantinopoli 104, ore 10.30. In questa sede si discuterà di ulteriori iniziative da intraprendere.
La scelta della data è basata sul fatto che proprio lunedì la Moratti inizierà la discussione in Aula del suo DDL.

Napoli, 14 febbraio 2005

Documento del Coordinamento dei ricercatori della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Catania presentato al Consiglio di Facoltà del 14/02/05

I ricercatori della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Catania manifestano allarme e disappunto per la scelta governativa di portare in discussione nelle aule parlamentari - nonostante un ampio dissenso da parte del mondo accademico - il DDL sul riordino dello stato giuridico dei docenti universitari.
In particolare pare grave la condizione di paradossale incertezza sulla natura e le finalità dello stesso, dal momento che, ad oggi, non è dato conoscere con esattezza il testo che verrà presentato alle camere - opportunamente "blindato" - il 21 febbraio prossimo. Tale stato di confusione è reso ancor più grave dalla oramai evidente azione di "mediazione" - o meglio di "collaborazione" - alla stesura di questo da parte della CRUI e del CUN. La contrattazione con il ministero - condotta con cieca perseveranza ed in parte indebitamente dalla CRUI - ha infatti condotto ad una situazione a dir poco fallimentare, che può essere riassunta nei seguenti punti:
- Mancanza di una seria politica di valutazione della riforma del 3+2 e del necessario e strutturale rifinanziamento del sistema della alta formazione e della ricerca in Italia, confermando il nostro come il paese di retroguardia in Europa sui temi della ricerca di base ed avanzata.
- Costruzione di una carriera precarizzata per almeno i primi dieci anni di inserimento nel sistema universitario, con il chiaro effetto di allontanare i giovani dalla ricerca, costruire una selva di figure precarie e sottopagate e reintrodurre surrettiziamente una fascia docente ampiamente subordinata (il cosiddetto "aggregato per la ricerca").
- Messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori, con i patetici contentini del loro passaggio - chissà se opzionale o obbligato - al ruolo ad esaurimento di "professore aggregato" e dell'innalzamento dell'emolumento, atto questo dovuto da anni e usato vilmente come merce di scambio e di ricatto, oltre che attuato tramite l'ope legis della conferma anticipata.
- Introduzione di forme di contrattazione decentrata dell'emolumento per l'intero corpo docente, tramite criteri poco trasparenti di integrazione stipendiaria premiale, ben lontani da analoghe pratiche in uso presso sistemi universitari di altri paesi europei.
Per tali ragioni i ricercatori della Facoltà di Lingue di Catania dichiarano:
- di aderire alla settimana di blocco totale delle attività universitarie indetto dalle sigle sindacali e dai coordinamenti dei ricercatori in tutta Italia dal 21 al 26 febbraio.
- di promuovere l'occupazione del rettorato per giorno 21 c.m., data di ingresso in parlamento della legge, oltre ad ogni forma di pressione sulle forze sociali e politiche
- a partire dalle delegazioni parlamentari del nostro territorio - per sensibilizzare i soggetti coinvolti nell'attuale situazione dell'Università.
- di aderire allo sciopero del settore indetto dalle sigle sindacali per il 2 marzo prossimo.
- di sospendere la propria disponibilità a ricoprire insegnamenti nel prossimo anno accademico per l'intera durata della discussione parlamentare; inoltre - dato l'attacco ignobile al proprio settore e lo sfruttamento indebito di tutto il ruolo docente universitario causato dal deperimento di risorse umane e finanziarie dell'università - dichiarano di non potere rinnovare la disponibilità al superamento delle 120 ore frontali di lezione, come prescritto dalla legge e dal regolamento d'Ateneo.
- di promuovere iniziative quali blocchi di esami e lauree per tutto il periodo di discussione della legge.
Tali iniziative, dolorose ma doverose, paiono l'unico modo per rispondere all'attacco che il mondo universitario subisce da parte del Governo e per suscitare un dibattito ampio sul futuro dell'Università italiana.

Catania, 14 febbraio 2005