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CNR: Catania, ancora senza risposta le rivendicazioni dei Precari Uniti

A dieci giorni dal flash mob di protesta davanti le sedi del CNR, l’ente resta in silenzio. La solidarietà della FLC CGIL Catania, il segretario generale Antonella Distefano “Vigileremo affinché alle promesse segua la stabilizzazione di tutti, nessuno escluso”.

19/03/2019
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A cura dell’Ufficio stampa FLC CGIL Catania

A dieci giorni dalla manifestazione di protesta organizzata dal comitato Precari Uniti davanti le sedi del Cnr, a Catania come in molte altre città italiane, nulla è cambiato rispetto alle legittime rivendicazioni che le centinaia di ricercatori portano avanti in attesa della stabilizzazione sancita dalla Legge Madia. Sono 850 i precari che rischiano di non vedersi rinnovato il contratto perché il Cnr non ha provveduto al pieno stanziamento delle risorse vincolate per il completamento del processo pari a 34 milioni di euro per il 2019. Un processo che si è fermato alla prima fase, con l’inserimento in organico di 1300 unità di personale rispondente ai criteri Madia C1 e parte dei C2 al 31 dicembre 2018.

Il flash mob, durante il quale i lavoratori, indossando un camice e delle maschere, hanno incrociato le braccia per pochi minuti, nonostante abbia avuto un’importante risonanza mediatica, è passato sotto silenzio dell’Ente. A sostenere le richieste dei precari, la FLC CGIL nazionale che ha visto in prima fila Rosa Ruscitti, Responsabile Comitato di Ente CNR della FLC CGIL e a Catania Antonella Distefano, segretario generale FLC CGIL Catania e Tino Renda, coordinatore EPR.

“La FLC CGIL di Catania con la segreteria nazionale sono vicini al movimento dei Precari Uniti del Cnr – ha dichiarato Antonella Distefano – contestiamo la politica dell’Ente che ad oggi non ha rispettato le promesse rilasciate in questi mesi di lotta”.

“Ogni giorno scadono i contratti degli aventi diritto alla stabilizzazione secondo la Legge Madia – ha sottolineato Tino Renda Coordinatore EPR di Catania – anche se il Presidente Inguscio ha in più occasioni assicurato che tutti i precari stabilizzabili non avrebbero perso lo stipendio, molti di loro sono già cessati e non hanno ancora certezze del proprio rinnovo, in attesa che le risorse vengano messe a disposizione dal CNR”.

Il Cnr già lo scorso 26 febbraio, durante l’assemblea, che ha visto una folta partecipazione dei precari, si è impegnato a far approvare, entro marzo, il PTA con la programmazione dell'entrata in servizio a tempo indeterminato di tutti i colleghi aventi diritto alla stabilizzazione; ad utilizzare tutti i 34 milioni di euro vincolati alla stabilizzazione; a procedere immediatamente allo scorrimento di 300 posizioni nelle graduatorie C2; a completare il processo di stabilizzazione entro i primi mesi del 2020; a trovare una soluzione affinché i colleghi scaduti o in scadenza, in attesa di stabilizzazione, abbiano la possibilità di veder rinnovato il proprio contratto.

“La FLC CGIL è al fianco dei precari nel sostenere le istanze e vigilerà, presenti e pressanti – aggiunge Antonella Distefano – affinché alle promesse segua la stabilizzazione di tutti, nessuno escluso”.

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