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Avvio anno scolastico 2013-2014: CGIL e FLC Sicilia "si comincia con i problemi di sempre"

I sindacati chiedono alla regione di attivarsi nell’ambito delle proprie competenze per migliorare sistema.

16/09/2013
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A cura dell'ufficio stampa della CGIL Sicilia

Comincia la scuola in Sicilia tra i problemi di sempre: classi affollate, organici ridotti, edifici inadeguati. Lo sottolineano in una nota la CGIL e la FLC siciliane che, nella regione col triste primato del 25% di dispersione scolastica, si rivolgono al governo regionale per chiedergli di “non restare ancora alla finestra - scrivono in una nota Michele Pagliaro, segretario generale CGIL Sicilia e Giusto Scozzaro, segretario generale FLC - ma di intervenire nell’ambito delle proprie competenze per migliorare l’offerta formativa, la qualità di un sistema scolastico attualmente agli ultimi posti delle classifiche e sostenere il diritto allo studio”.

“Ci chiediamo - affermano i due sindacalisti- perché non si dia dato seguito al tavolo regionale sulla scuola, che è stato solo insediato. Del resto - constatano- la vicenda delle scuole provinciali è emblematica del disinteresse del governo sull’argomento: noi - sottolineano Pagliaro e Scozzaro - chiediamo però una inversione di rotta”. CGIL e FLC rilevano che “la regione può intervenire per la scuola per l’infanzia, utilizzando i fondi europei disponibili (almeno 200 milioni) che rischiano di non esserci più nella prossima programmazione europea se inutilizzati”.

La Regione, dicono ancora Pagliaro e Scozzaro, “deve inoltre svolgere un ruolo di indirizzo per la scuola secondaria di II grado, per garantire una crescita programmata in relazione alle prospettive nel mondo del lavoro”. C’è poi il capitolo dell’edilizia: “È inconcepibile a fronte dello stato degli edifici scolastici in Sicilia - dicono- che il bando per l’utilizzo di 50 milioni sia stato fatto con un mese di ritardo lasciando ai dirigenti scolastici tempi risicati per le domande. Si tratta di incidenti di percorso - sottolineano - che non devono ripetersi”. Secondo CGIL e FLC “il governo regionale può avere un ruolo decisivo anche per quanto riguarda gli organici e la distribuzione delle risorse, esercitando adeguatamente la propria funzione negoziale nella conferenza stato-regioni. Ad esempio - osservano - rivendicando, in assenza del tempo pieno, un tempo minimo nella scuola primaria di almeno 30 ore”.

“Per quanto riguarda la conoscenza e gli interventi a favore dei giovani - concludono Pagliaro e Scozzaro - è arrivato il momento di passare dalle enunciazioni di principio ai fatti, se si vuole porre le basi per lo sviluppo della nostra regione”.