La storia dell’universo…in sardo

La nuova rubrica della Scuola del Popolo si inoltra, con l'aiuto di alcuni ricercatori sardi, in un mondo inesplorato; una scommessa quindi.

Si può parlare della scienza, della astrofisica e cosmologia in particolare, in termini semplici e accessibili a tutti utilizzando, per di più, la lingua sarda?

Sembrerebbe impossibile. Si tratterebbe, infatti, quasi di una specie di doppio salto mortale nel quale, oltre alla difficoltà di rendere comprensibile una materia che semplice non è, si aggiunge la caratteristica di farlo in sardo. Una sorta di “Mission Impossible” con l’ulteriore complicazione prodotta dalla necessità di scoprire termini sardi che possano permettere la descrizione di fenomeni scientifici complessi. Si tratta cioè di creare una sorta di “linguaggio tecnico”, fuori dal lessico normale del sardo che, ovviamente, riflette la caratteristica di una società agro-pastorale e che non contempla, certamente, questo tipo di conoscenze. Eppure un gruppo di giovani ricercatori sardi ci sta provando e ci sta riuscendo alla grande: un post in cui ne abbiamo parlato ha raggiunto e superato, in pochi giorni, le 2.100 visualizzazioni.

In tutta questa complessità la Scuola del Popolo ci ha messo del suo, rilanciando il risultato di questo lavoro fuori dalla Sardegna, non prima di averlo però tradotto “in italiano”. Il gruppo dei ricercatori sardi, protagonisti di questo impegno, li presenteremo via via che si procederà con la rubrica che avrà come titolo “La storia dell’universo…in sardo” e che verrà pubblicata con una cadenza quindicinale.

Si inizia con l’introduzione e la presentazione di Riccardo Murgia, uno dei protagonisti di questo gruppo.

Riccardo Murgia è ricercatore al Gran Sasso Science Institute di L'Aquila, dove lavora nell'ambito della cosmologia e dell'astrofisica. Da anni si occupa di divulgazione scientifica, in sardo e non.

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