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Anche in Puglia parte la sperimentazione del nuovo assetto dell'istruzione degli adulti

La Puglia rientra tra le 9 regioni che avranno l'opportunità di sperimentare il nuovo assetto organizzativo e didattico dei CPIA.

26/08/2013
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A cura della FLC CGIL Puglia

Forse non tutti sanno che in Puglia poco meno di un terzo  (il 29,2%) dei giovani tra 15 e 29 anni rientra nella categoria NEET  (Not in Education, Employment or Training) giovani, cioè, che sono fuori da percorsi formativi e che sono privi di un impiego. In parallelo è bene ricordare che:

  1. in Puglia ben il 23,4 % degli studenti abbandonano prematuramente gli studi a fronte di un dato medio nazionale del 18,8%!
  2. la Puglia registra in assoluto la più bassa spesa pubblica per studente: 5.955 euro contro un dato nazionale pari a 6.710
  3. la Puglia registra il più basso  rapporto docenti per 100 alunni, soprattutto nella secondaria I grado).

Un argine contro questo nefasto primato nazionale è rappresentato dall’Istruzione Degli Adulti (I.D.A.) il cui perno, sino ad oggi, è stato rappresentato dai Centri Territoriali Permanenti (C.T.P.) per l’istruzione e la formazione in età adulta istituiti ormai 16 anni fa con l’O.M. n. 455/1997.

Con l’avvio del prossimo anno scolastico anche  la Puglia, inizialmente esclusa, parteciperà  insieme ad altre 8 regioni  (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia) alla sperimentazione nazionale per l’attivazione di “progetti assistiti a livello nazionale” finalizzati all’attuazione del nuovo assetto organizzativo e didattico dei Centri provinciali d'istruzione per gli adulti (C.P.I.A.) che andranno a sostituirsi agli attuali C.T.P.  A regime il regolamento  prevede 128 CPIA autonomi.

Le finalità dei CPIA saranno molteplici e andranno dall’acquisizione del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione al recupero dei saperi e delle competenze per l’acquisizione della certificazione di assolvimento dell’obbligo di istruzione e alla conoscenza della lingua italiana da parte degli immigrati per la loro integrazione linguistica e sociale.

È anche previsto un percorso per il conseguimento del diploma superiore di istruzione tecnica, professionale e artistica i cui corsi però rimarranno "incardinati" nelle istituzioni scolastiche che li ospitano.

I CPIA fonderanno la loro specificità sul concetto di “struttura a rete” estesa su base provinciale. La struttura a rete del CPIA:

  1. innanzitutto coinvolgerà gli attuali C.T.P. insieme alle Scuole Carcerarie e ai corsi serali.
  2. in secondo luogo prevedrà la stipula di accordi di rete con le istituzioni scolastiche di secondo grado (istituti tecnici, professionali e liceo artistico) per favorire organici raccordi tra i percorsi di primo livello (finalizzati al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione) ed i percorsi di secondo livello (finalizzati al conseguimento del diploma di istruzione tecnica, professionale e artistica)
  3. in terzo luogo prevedrà la stipula di accordi di rete con gli enti locali ed altri soggetti pubblici e privati, con particolare riferimento alle strutture formative accreditate dalle Regioni.

Questa struttura a rete si costituirà, infine, in una tipologia di istituzione scolastica autonoma, dotata di uno specifico assetto didattico e organizzativo, articolata, appunto, in reti territoriali di servizio.

In Puglia, complessivamente, abbiamo 38 CTP (7,2% del dato nazionale) 15 scuole carcerarie ( pari al 6%)  e ben 128 sedi di Istituti Serali ( pari al 16%). È bene osservare che la Puglia è in Italia la  regione con il numero più alto di Istituti Serali ( nella sola provincia di Bari sono ben 55, il 43% dei 128 istituti registrati in Puglia) dato che dipende, ovviamente,  dal fatto che i giovani 18-24enni fuoriusciti precocemente da percorsi formativi delle superiori sono il 23,4% del totale.

È dirimente allora che, per il buon esito della sperimentazione, l’USR e la Regione, anche con l’apporto delle organizzazioni sindacali  scelgano un progetto teso a dare puntuali risposte ai bisogni del territorio valorizzando anche tutte le professionalità che in questi anni si sono spese per l’Istruzione Pubblica degli Adulti visto che  restano punti molto critici nel regolamento per quanto concerne i  corsi serali perché si prospetta un taglio di organico pari al 30% mentre per la creazione di nuove autonomie scolastiche non si investe un centesimo. Per la FLC CGIL invece si impone la necessità di:

  1. investire risorse e potenziare l’organico in un settore così strategico per favorire il contrasto dell’analfabetismo di ritorno e l’inserimento/reinserimento nel mondo del lavoro
  2. garantire  il rispetto di diritti e prerogative contrattuali di lavoratrici e lavoratori impegnati nelle scuole serali e nei CTP/CPIA.