Università e Regione: tra i due litiganti… sparirà la ricerca in Molise
La FLC CGIL guarda con preoccupazione alla tensione di questi giorni tra i vertici dell’Unimol ed il Governo Regionale.
A cura della FLC CGIL Molise
La FLC CGIL, in tempi non sospetti, prima delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale e prima delle elezioni per la scelta del nuovo Rettore dell’Università del Molise, aveva auspicato “un ampio dibattito sul ruolo e sui destini della formazione universitaria in Molise e sulle modalità attraverso le quali organizzarne l’offerta formativa e le relazioni sia con il sistema d’istruzione sia con quello produttivo” (comunicato del 15 febbraio 2013).
Nell’imminenza dell’apertura del nuovo Anno Accademico e in attesa di conoscere i dati che forniscano un quadro più preciso dell’effetto che la crisi avrà sulle Istituzioni Accademiche e sulla nostra Università, anche in termini di iscrizioni ed immatricolazioni, la FLC CGIL guarda con preoccupazione alla tensione di questi giorni tra i vertici dell’Unimol ed il Governo Regionale. L’Università e la Ricerca devono essere realtà autonome e “laiche” nel senso più ampio. Una laicità politica non sempre praticata nel nostro ateneo. Preliminarmente il Governo nazionale deve dare chiari segnali di inversione di tendenza rispetto alle fumose indicazioni del cosiddetto Decreto “del fare” che taglia i fondi per gli Atenei e per il diritto allo studio. Inoltre il Governo regionale deve chiarire il ruolo che vuole assumere nei confronti di una realtà strategica come quella dell’Università del Molise.
La FLC CGIL aveva proposto alla classe dirigente regionale ed accademica, un tavolo di discussione per programmare la gestione delle risorse. Gli investimenti regionali devono avere una ricaduta positiva sulla crescita culturale ed economica del territorio. Per questo occorrono politiche lungimiranti per il rilancio della nostra piccola Università. Si è trattato di proposte espresse in convegni ed occasioni pubbliche, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo regionale dell’Università.
Per quanto riguarda l’argomento “scottante” di queste ore, che ha determinato una polemica tra Giunta ed Università, la FLC CGIL ha sempre sostenuto che i fondi destinati al Progetto “Conoscere per Competere”, dovessero essere precisamente quantificati, identificati come reali ed esigibili. Essi avrebbero costituito un effettivo beneficio per l’Università e per il Molise se ci fosse stata la volontà di investirli, non come palliativi o in contenitori infrastrutturali che rischiano di rimanere vuoti ma, per essere utilizzati essenzialmente per valorizzare le professionalità (precarie o meno), che negli anni, con molti sacrifici, hanno coniugato i risultati della propria ricerca ai criteri di eccellenza richiesti. Questi argomenti richiamano gli attori istituzionali (il Presidente della Giunta Regionale, l’attuale ed il prossimo Rettore ) ad intavolare un confronto senza pregiudizi. Un confronto che sia, questa volta, aperto al contributo di tutti: rappresentanze sindacali, personale Docente, Ricercatore e Tecnico Amministrativo. Non è più rinviabile una programmazione che dia certezze ai lavoratori dell’Ateneo, ai giovani studenti molisani, ai ricercatori, precari e non, alle loro famiglie e al territorio. Tra i due contendenti non ce ne sarà un terzo, né autonomo né laico, a trarne vantaggio. È, invece, certo che lo scotto ricadrà, come al solito, immancabilmente, sui lavoratori e sui cittadini del Molise.
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