Organici scuola 2016/2017: Lombardia, la Giunta regionale tace sui tagli
La denuncia dall’assemblea generale regionale della FLC CGIL.
A cura della FLC CGIL Lombardia
Dopo aver inviato una lettera al governatore della regione Lombardia, Roberto Maroni, per chiedere un suo intervento in merito al taglio degli organici del personale docente e ATA nelle scuole lombarde, abbiamo atteso invano una sua risposta e una sua iniziativa. Forse la Giunta Regionale lombarda è stata troppo impegnata a investire 30.000 euro per attivare lo sportello Gender, il call center lanciato da Regione Lombardia, voluto dal governatore Roberto Maroni e dall'assessore regionale alle Culture e Identità Cristina Cappellini della Lega.
Qui di seguito la ferma presa di posizione espressa con un documento dall’assemblea generale regionale della nostra organizzazione il 15 settembre 2016.
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Al Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, era stata inviata una lettera per denunciare la situazione degli organici docenti e non docenti assegnati alle scuole lombarde e chiedendo a Regione Lombardia un intervento presso il governo perché fossero assegnate risorse umane sufficienti a garantire i tempi scuola (tempo pieno e tempo prolungato), le classi con numero di alunni previsto dal DPR 81/2009, i corsi serali, le IV e V classi della IeFP.
Nessuna risposta è arrivata dal Presidente Maroni, forse la Giunta Regionale lombarda è stata troppo impegnata a investire 30.000 euro per attivare lo sportello Gender, il call center lanciato da Regione Lombardia, voluto dal governatore Roberto Maroni e dall'assessore regionale alle Culture e Identità Cristina Cappellini della Lega, per segnalare e denunciare le teorie gender, assegnando all’Age - Associazione genitori ultra cattolica - 30mila euro, pubblici, per l’attivazione di un call center apposito per “contrastare” e “controllare” tutte le iniziative dedicate ai temi dell'omosessualità e del "genere" nelle scuole.
Una campagna intimidatoria fondata su falsità e assoluta ignoranza delle norme che regolano la scuola e il rapporto scuola-famiglia, basandosi su ciò che in realtà non esiste come “ideologia gender”, alterando la stessa legge 107 che testualmente dichiara… ”Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei princìpi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori …”
Una azione politica della Giunta regionale di censura e di incursione nell’autonomia della scuola pubblica, laica, della Costituzione che accoglie tutti indistintamente dalle differenze di religione, pensiero e appartenenza.
La richiesta al Presidente Maroni di dare riscontro alla richiesta di intervento per garantire e difendere l’offerta formativa e i servizi scolastici delle scuole lombarde rimane valida.
Invitiamo tutte le scuole statali a difendere la propria Autonomia Scolastica, Costituzionalmente garantita, da qualsiasi incursione esterna.
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