I Dirigenti Scolastici di Bergamo: le scuole non possono pagare le visite fiscali
I Dirigenti Scolastici dell’Ambito n. 6 della provincia di Bergamo denunciano l’insostenibilità economica per le scuole del pagamento delle visite fiscali.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera dei Dirigenti Scolastici dell’Ambito scolastico n. 6 della Provincia di Bergamo che denunciano la situazione di ingestibilità in cui sono state cacciate le scuole, dal momento che “l’accanimento antistatale” del Ministro Brunetta costringe i Dirigenti ad inviare la visita fiscale anche per un giorno quando ormai alle istituzioni scolastiche le Regioni fanno carico del costo dell’accertamento fiscale.
L’alternativa – denunciano i Dirigenti Scolastici – è fra destinare pressoché tutti i fondi disponibili per il funzionamento amministrativo delle scuole al pagamento delle visite fiscali, e così paralizzare la vita degli Istituti scolastici, oppure infrangere la legge e disporre solo in minima parte le visite fiscali rese obbligatorie o, più semplicemente non pagare alle ASL il corrispettivo richiesto e quindi passare nella situazione di insolvenza con tutto il costoso contenzioso.
La denuncia dei Dirigenti Scolastici di Bergamo è la nostra denuncia, che come FLC Cgil stiamo portando avanti da tempo e nel silenzio generale con lettere al MIUR, comunicati stampa, fino alla manifestazione nazionale del 12 febbraio davanti al Ministero.
Il Ministro Brunetta ad un question time rispose di non sapere che le scuole dovessero pagare gli accertamenti fiscali e che si sarebbe messo d’accordo con i suoi colleghi del Tesoro e della Sanità per risolvere la questione.
La FLC Cgil e le scuole stanno ancora aspettando. Come stiamo ancora aspettando il famoso tavolo interministeriale (MIUR, MEF e Ministro della Funzione Pubblica) che è stato promesso nell’incontro della delegazione della FLC Cgil e i funzionari del MIUR nella stessa giornata del 12 febbraio.
Roma, 26 febbraio 2009
____________________
Spett. le Presidente Regione Lombardia
Spett. le Direttore generale Ufficio Scolastico Regionale
Spett. le Prefetto di Bergamo
Spett. le Dirigente Scolastico Provinciale
Spett. li Sindaci dell’Ambito 6
e p.c. Organizzazioni Sindacali della Scuola
ASL Territoriali
Organi di Stampa
Aiutateci a dirigere le scuole nella legalità.
L'applicazione dell'art. 71 della Legge 133/2008, che rende obbligatoria la disposizione sistematica di visite fiscali per assenze per malattia, anche di un solo giorno, sta mettendo in crisi la gestione finanziaria delle scuole.
Di conseguenza la richiesta delle ASL di pronto pagamento delle visite fiscali effettuate, con costi che si aggirano intorno ad € 50 per ogni prestazione, pone i Dirigenti Scolastici di fronte a difficili scelte:
destinare pressoché tutti i fondi disponibili per il funzionamento amministrativo delle scuole al pagamento delle visite fiscali, e così paralizzare la vita degli Istituti scolastici, oppure infrangere la legge e disporre solo in minima parte le visite fiscali rese obbligatorie o, più semplicemente, non pagare alle ASL il corrispettivo richiesto e quindi passare nella situazione di insolvenza, con tutto il costoso contenzioso che ne può derivare.
In sostanza ai Dirigenti Scolastici si chiede di far funzionare le scuole ponendo in essere situazioni di illegalità. Così non va e non può andare.
Per questo i Dirigenti Scolastici firmatari del presente documento chiedono:
-
al Presidente della Regione Lombardia ed al Direttore generale dell’ Ufficio Scolastico Regionale di concordare una sospensione dei pagamenti richiesti dalle ASL lombarde fino a quando, in sede nazionale, i Ministeri competenti abbiano definito come finanziare le spese relative alle visite fiscali, ora rese obbligatorie; oppure di contrattare un costo per ogni visita fiscale ridotto e facilitato per gli Istituti Scolastici (non più di dieci euro l'una);
-
al Prefetto di Bergamo e al Dirigente Scolastico Provinciale di farsi tramite presso il MIUR e presso il Ministero della Funzione Pubblica delle difficoltà connesse alla situazione evidenziata, soprattutto per garantire ai Dirigenti Scolastici la possibilità di gestire "virtuosamente” le scuole, in modo che non si debba continuamente ed assurdamente dover scegliere fra il rispetto delle leggi nazionali e le necessità economiche del buon funzionamento, sul territorio, delle scuole che reggono;
-
ai Sindaci dei Comuni nei quali le scuole sono incardinate di intervenire con le modalità che riterranno più opportune, nella certezza che il buon e corretto funzionamento delle Istituzioni Scolastiche è uno tra gli interessi prioritari delle Amministrazioni Comunali alle quali, in momenti di crisi finanziaria delle scuole, ci si dovrà rivolgere per ennesimi ed ulteriori contributi economici, dettati da motivi lontanissimi dalle ragioni del diritto allo studio, ma ugualmente stringenti e costrittivi.
Documento sottoscritto da 17 Dirigenti Scolastici
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