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Università “Magna Graecia” di Catanzaro: proclamato lo stato di agitazione del personale precario

La storia si ripete: il Rettore Aldo Quattrone se ne lava le mani.

26/07/2017
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A cura della FLC CGIL Calabria

Le contraddizioni dell’Università Magna Graecia di Catanzaro: da un lato il Rettore Aldo Quattrone presenta i master professionalizzanti come una grande opportunità per i giovani laureati calabresi e dall’altra parte spalanca la porta di uscita per quei tanti giovani che da oltre 15 anni e più lavorano come precari presso l’Ateneo di Catanzaro e che hanno contribuito a farlo crescere, bloccando la possibilità di stabilizzazione prevista dall’ultima riforma “Madia”.

Proprio per denunciare questo immobilismo dell’Ateneo nella soluzione della problematica del precariato, che, grazie al decreto legislativo n.75 del 2017, trova le modalità attuative di superamento dello stesso presso le Pubbliche Amministrazioni a partire dal 1 gennaio 2018, è stato proclamato lo stato di agitazione del personale precario, infatti di fronte all’evidenza, il Rettore Aldo Quattrone, pur a conoscenza della grave situazione dei lavoratori precari, precari che l’Ateneo stesso ha creato negli anni senza mai attivare alcuna procedure tra quelle previste dalla normativa vigente, se ne è abilmente lavato le mani, dichiarando che sia situazione da doversi risolvere da parte di chi verrà dopo di lui.

Gli obiettivi dello stato di agitazione sono:

  • la stabilizzazione del personale a tempo determinato nel triennio 2018-2020 garantendo la continuità dei rapporti in essere fino all’avvenuta stabilizzazione;
  • l’attivazione delle procedure previste dal decreto legislativo 75/2017 per il personale con contratto di collaborazione coordinata e continuativa;
  • il monitoraggio del fenomeno del precariato al fine di evitare l’instaurarsi di nuovi rapporti flessibili in sostituzione del reclutamento ordinario previsto dalla normativa vigente.

Le richieste dei sindacati hanno trovato il muro dell’Amministrazione del Rettore Aldo Quattrone che ha saputo trincerarsi per quanto concerne la stabilizzazione nella sbrigativa dichiarazione: tale attività dovrebbe essere realizzata a decorrere dall’anno 2018 impegnando risorse che presuppongono una programmazione destinata a trovare esecuzione successivamente alla conclusione del mandato.

Tale scusa, invece, non ha trovato applicazione riguardo al rinnovo degli Organi accademici che è già stata completata abbondantemente mesi prima della scadenza del mandato rettorale.

Nel frattempo che il Rettore Aldo Quattrone chiarisca a se stesso se vuole essere ricordato come il Rettore che ha liquidato decine e decine di professionalità formate negli anni e che hanno permesso agli uffici dell’Ateneo di andare avanti, (così come attestato dagli Organi Accademici, Consiglio di Amministrazione in primis, in occasione dei diversi rinnovi contrattuali, lasciando in eredità al suo successore uffici sguarniti e impreparati di fronte alla mole di lavoro che l’Università deve garantire all’avvio dell’anno accademico), il personale precario con il sostegno delle organizzazioni sindacali non rimarrà in silenzio e metterà in atto una serie di azioni che accendano, una volta per tutte, i riflettori nazionali, ad ogni livello, sulle anomalie dell’Università Magna Græcia di Catanzaro, a partire dalla data odierna.

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