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Scuola, scontro sui fondi Pnrr «Dimenticate le periferie»

28/06/2022
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Il Mattino

 Mariagiovanna Capone 

La pubblicazione della ripartizione dei 500 milioni di euro del Pnrr per le azioni di prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica sta scatenando polemiche pungenti tra i dirigenti scolastici. La lista di scuole selezionate dal ministero dell'Istruzione è risultata «totalmente scissa dalla realtà», con scuole in quartieri come Posillipo o Vomero dove la dispersione è assente da sempre, beneficiate dalla pioggia di fondi mentre altre dove insistono problematiche note sia agli Uffici ministeriali che al Tribunale dei minori, come Ponticelli o Forcella escluse dai finanziamenti. A far scoppiare il bubbone è l'assessore regionale all'Istruzione Lucia Fortini che, intervenendo alla tavola rotonda "Una scuola che si prende cura del futuro" organizzata da FLC Cgil in collaborazione con "Proteo Fare Sapere", ha sottolineato che «tanti istituti del primo ciclo, dove i dirigenti e i docenti si impegnano per la lotta alla dispersione, sono fuori dal riparto e non si capisce come sia possibile. Mentre hanno ricevuto i fondi i licei, notoriamente privi di problematiche di abbandono con studenti motivati agli studi universitari, a scapito degli istituti tecnici fondati sulla formazione e costruzione di un percorso professionale per ragazzi spesso a rischio». BENEFICI PER I LICEI La tavola rotonda voleva essere proprio un momento di discussione e approfondimento sul ruolo della scuola nel contrasto alla dispersione scolastica e alle crescenti disuguaglianze, alla luce degli stanziamenti previsti dal Pnrr e della diffusione dei Patti educativi territoriali, e ha visto coinvolti la dirigente Gabriela Russo, il docente della Federico II Roberto Serpieri, la docente Cinzia Bottone, e Monica Fontana di Proteo Fare Sapere introdotti da Ottavio De Luca, segretario generale FLC Cgil Napoli e Campania che si sono confrontati con it segretario generale Flc Cgil Francesco Sinopoli e il segretario generale Cgil Campania Nicola Ricci. La discrepanza sottolineata dall'assessore Fortini ha trovato l'immediata replica del ministro Patrizio Bianchi, intervenuto da remoto alla tavola rotonda: «II Pnrr va visto in tutto il suo insieme. Abbiamo una riforma specifica che riguarda tecnici e professionali, va finita entro l'anno e serve l'aiuto di tutti». Poi ha aggiunto: «Abbiamo voluto dare maggiori risorse alle scuole più in difficoltà, per consentirea queste di partecipare alla vita del territorio, che deve vedere al centro la scuola pubblica, ma nelle situazioni più difficili la scuola pubblica non è sufficiente e bisogna coinvolgere tutti i soggetti che possano contribuire alla ricostruzione del territorio e del sistema delle relazioni», Risposta che tuttavia non ha risolto i dubbi proprio per la presenza di scuole mai state in «difficoltà». Sfogliando l'elenco spuntano finanziamenti per la dispersione a Posillipo, Rione Alto, Vomero, e licei da sempre fiore all'occhiello secondo le classifiche nazionali e di certo non inserite nelle drammatiche liste di abbandono scolastico: Vittorio Emanuele II, Genovesi, Fonseca, Convitto nazionale. A Ponticelli l'unico istituto tecnico a essere finanziato è il Marie Curie. Esclusi invece gli istituti comprensivi (quelli beneficiati sono appena 28) come Scialoja-Cortese del rione Pazzigno a San Giovanni, il Ristori di Forcella, il Bracco di Seccavo, dove il rischio di dispersione alle medieèsemprealto. MANCANZA DI DIALOGO «Abbiamo fatto uno sciopero il 30 maggio e questo dimostra evidentemente che il nostro dialogo con il governo non c'è; è uscito il decreto che distribuisce le risorse sulla dispersione e abbandono, ma non è stato oggetto di alcun confronto. Ma al di là del confronto è evidente quale il problema di merito e allora o si torna a investire sulla scuola pubblica o questo Paese non ha futuro». Il segretario generale FLC CGIL Francesco Sinopoli va dritto al punto del problema. «Questo governo sta sbagliando, è tornato a risparmiare sull'Istruzione, siamo ormai agli stessi livelli della deriva del 2008-2009. Se non si riprenderà un dialogo costruttivo con il mondo della scuola, siamo pronti a scendere in piazza con compattezza, sarà un autunno caldo»,


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