Unità-Roma-Dal 2007 quattromila insegnanti in meno
Dal 2007 quattromila insegnanti in meno Sarà l'effetto della riforma Moratti sulle scuole romane dalle primarie alle superiori di Gioia Salvatori SONO QUATTROMILA gli insegnanti ...
Dal 2007 quattromila insegnanti in meno
Sarà l'effetto della riforma Moratti sulle scuole romane dalle primarie alle superiori
di Gioia Salvatori
SONO QUATTROMILA gli insegnanti di Roma e Provincia che rischiano di perdere il posto per via della Riforma Moratti. Si tratta di docenti di scuola primaria e secondaria, spesso precari da anni. A fare il conto di quanti potrebbero perdere il posto per effetto del
la legge 53 del 2003 è stata la Cgil Flc (federazione lavoratori della conoscenza) Lazio. La stima è approssimativa, dice il sindacato, e dipendente da almeno due variabili: il numero dei pensionamenti e il decreto attuativo sulla formazione professionale. I vecchi istituti professionali, infatti, diventeranno corsi di formazione professionale regionali. La loro durata sarà di tre o quattro anni, non abiliteranno agli studi universitari e gli insegnanti li assumeranno le regioni, secondo regole e quantità che stabilirà un decreto attuativo.
A preoccupare il sindacato è quello che succederà nell' anno scolastico 2007-2008. "In questi due anni non ci sono state grandi variazioni d'organico ed è prevedibile che, per motivi elettorali, non ci saranno nemmeno sull'organico di gennaio 2006 - spiega Luciano Lijoi della Cgil Flc Lazio - Nel 2007 potrebbe arrivare la "stangata". La legge 53 del 2003, infatti, con i tagli alle ore di lezione sul tempo normale (un'ora a settimana in meno alla ex scuola media, tre all'elementare) consente di fare organici di diritto, fortemente ridotti.
Non si può confidare nella scelta delle ore facoltative da parte delle famiglie, con tutti i dubbi su quali siano quelle garantite dal Ministero, per scongiurare tagli".
La simulazione d'organico è stata fatta dal sindacato moltiplicando il numero di ore in meno per il numero delle classi registrate nell'anno scolastico 2003-2004.
Alla primaria, considerando una riduzione di sette ore settimanali sul tempo pieno e di tre sul tempo normale, il taglio è di circa 1520 posti d'insegnamento. Alla secondaria di primo grado, con un'ora in meno a settimana sul tempo normale e 7 in meno sul tempo pieno, più il taglio sugli insegnanti di educazione tecnica, la riduzione è di 830 posti.
Alla secondaria di secondo grado, invece, la riduzione sarebbe di 129 posti d'insegnamento alle ex magistrali, di 405 ai tecnici, di 70 agli istituti d'arte. Ai professionali, infine, meno circa 1183 posti se tutte le classi (1365) passano alla Regione, considerando la riduzione di un anno e quella dell'orario. A far tremare gli insegnanti di materie tecniche e di laboratorio si aggiunge la tendenza ad iscrivere i propri figli ai licei: le scuole di "serie A", che consentono il proseguimento degli studi senza anni integrativi.
"A questi tagli, deleteri per la qualità dell'insegnamento e per la gestione delle scuole - dice Lijoi - si aggiungono quelli del personale ausiliario, tecnico e amministrativo (Ata), inevitabili se si riduce il tempo scuola".
All'Ufficio scolastico regionale per il Lazio, l'organo esecutivo del Miur che dovrà stilare le graduatorie degli insegnanti per tutta la Regione, sono in attesa dei decreti da cui dipende il numero degli assunti: quello che stabilisce il numero dei ragazzi per classe e quello, interministeriale, che detta le regole di assunzione. Poi, aggiungono, a fare l'organico saranno i dirigenti che, con l'autonomia, decidono cosa fare nelle ore facoltative. "Noi cercheremo di soddisfare le loro esigenze nei limiti decretati". Sempre da viale Trastevere, si aspettano direttive sulla sorte degli insegnanti di educazione tecnica e sulla formazione professionale.