Unità: Il regalo della Gelmini per Natale: i maestri faranno i supplenti
Il governooggi approva i regolamenti e la riorganizzazione della rete della scuola Saltala compresenza del team in tutte le classi. Pantaleo (Cgil): un attacco feroce
La Gelmini usa i docenti come tappabuchi: quelli di ruolo faranno i supplenti. Via il modulo, stop alla compresenza. Le classi a tempo pieno non aumentano. Seconda lingua alle medie ma solo per gli italiani.
Il pacco di Natale della Gelmini alle famiglie e agli insegnanti è pronto. Con i regolamenti applicativi sul primo ciclo (infanzia, elementari e medie) e la riorganizzazione della rete scolastica che oggi il Consiglio dei ministri si appresta ad approvare, si assesta un duro colpo alla scuola: salta il modello pedagogico del modulo, il tempo pieno resta ma solo come quantità oraria: ci sarà un maestro al mattino ed uno al pomeriggio. Stop alla compresenza del team in tutte le classi, dalla prima alla quinta. Addirittura, i docenti di ruolo che per la cura dimagrante all’istruzione imposta da Tremonti - 8 miliardi di tagli in tre anni - fossero in esubero, potrebbero finire a fare i supplenti con un massimo di 3 scuole di riferimento nella provincia. In pratica sarebbero jolly senza confini d’insegnamento: potrebbero cioè (ri)tornare alla scuola dell’infanzia o impiegati per il sostegno. Maria Coscia, responsabile scuola Pd: «Hanno dovuto cedere sull’opzione delle famiglie ma per far quadrare i conti dei tagli stanno distruggendo la primaria. Un’imposizione di nuove regole fuori dal verbale consegnato ai sindacati e che esulano persino da quando scritto nel piano di riforma». Mimmo Pantaleo, Flc-Cgil: «Attacco feroce, altro che valorizzazione della scuola».
IL VERTICE ieri con Tremonti. Il Miur è riuscita a convincere il Tesoro che l’obiettivo del risparmio di 42.105 posti docente per l’anno scolastico 2009/2010, di cui 10mila alla primaria, è realizzabile, proprio facendo saltare la compresenza in tutte le classi. Con il maestro unico o prevalente a 24 ore solo nelle prime classi (stimate in 19.700) si risparmierebbero 7-8mila posti d’insegnante. Con la scuola a 27 ore, altri 5mila. E se le famiglie scegliessero il modello a 30 ore il risparmio salirebbe a 2.300 posti docente. Le cattedre a 18 ore alle medie e superiori e così via. Ma quel che sfugge alla Gelmini maestra unica è il grande caos che tutto questo provocherà fin da subito e per i prossimi anni nelle scuole.
La continuità didattica verrebbe messa a rischio mentre verrebbe scombinata l’organizzazione. Se prima nel modulo c’erano 3 insegnanti che ruotavano su 2 classi, ora ci sarebbero 6 ore che non si potranno più fare. E così a catena, la questione dell’organico con la pesante perdita dei posti e le “regole” sulla mobilità da rispettare. Senza contare i problemi legati alla disomogeneità: il Sud con un alto numero di personale scolastico a tempo indeterminato, il Nord e il Centro «butteranno» fuori dalla scuola i precari. Una gestione-pasticcio. Dal 2010-2011 inoltre si aprirebbe un altro giro di valzer: dovrebbero aumentare gli alunni per classe e il maestro unico verrebbe esteso a regime nelle classi successive alle prime. E scatterebbe anche la riforma dei licei e degli istituti tecnici.
TEMPO PIENO La protesta dell’Onda, del sindacato e del Pd, ha costretto la Gelmini a confermare due docenti per classe. Ma altro che tempo pieno «incrementato del 50%», come ha dichiarato Berlusconi. Restano gli stessi posti dell’anno scolastico in corso, ma con una differenza sostanziale: tempo scuola a specchio e non tempo pieno. Fine delle uscite didattiche e laboratori.
MOBILITÀ I docenti di ruolo in esubero verranno utilizzati «prioritariamente» nell’ambito della scuola di titolarità e in subordine in ambito provinciale «su posto o frazione di posto relativo ad altro insegnamento, anche in diverso grado di istruzione», se in possesso di abilitazione o titolo di studio.
REGIONI Potrebbero dare battaglia sull’erogazione dei servizi. I plessi della scuola dell’infanzia sono ammessi solo con almeno 30 bimbi iscritti; per la primaria 50; nei centri urbani 2 corsi completi.
MARISTELLA IERVASI
ROMA
miervasi@unita.it