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Su orario, salari e assunzioni lo scontro con gli insegnanti

Agli insegnanti che, da settimane, stanno protestando in piazza, e anche in centinaia di istituti, affiancati quasi sempre dagli studenti, il premier Monti ieri a Verona ha cercato di dare il messaggio di un interesse comune. Ma il mondo della scuola si sente sempre più in credito

02/12/2012
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Il Messaggero


LA TRATTATIVA
ROMA Agli insegnanti che, da settimane, stanno protestando in piazza, e anche in centinaia di istituti, affiancati quasi sempre dagli studenti, il premier Monti ieri a Verona ha cercato di dare il messaggio di un interesse comune. Ma il mondo della scuola si sente sempre più in credito di risorse di fronte alle politiche dei tagli crescenti, che vanno a penalizzare soprattutto la didattica e la qualità dell’insegnamento. Ecco quali sono i punti di contrasto tra il governo e la categoria dei docenti.
L’AUMENTO DELLE ORE
Da 18 a 24 ore alla settimana. Era l’incremento delle ore di insegnamento previste dal decreto di stabilità per i docenti delle scuole medie e superiori. Una scelta, quella del governo Monti, che avrebbe permesso un risparmio, a regime, di 721 milioni di euro. L’incremento delle ore di insegnamento frontale dei docenti, infatti, avrebbe portato ad una riduzione delle cattedre. E a pagarne le spese sarebbero stati soprattutto i precari della scuola. Di fronte al crescendo delle proteste il governo Monti ha fatto dietrofront approvando a metà novembre, in commissione Bilancio alla Camera, un emendamento che blocca il provvedimento. L’emendamento prevede di raggiungere i risparmi attraverso varie misure. Tra queste il taglio di 47,5 milioni di euro al fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (Mof).
GLI SCATTI DI ANZIANITÀ
Da mesi i sindacati chiedevano lo scongelamento degli scatti di anzianità. L’intesa è arrivata alla vigilia dello sciopero del 24 novembre scorso. Il governo si è impegnato ad emanare «in tempi rapidi» l’atto di indirizzo all’Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) per il pagamento degli scatti arretrati del 2011. Una intesa che tuttavia non è condivisa dalla Cgil e dalla Gilda. Le risorse, infatti, verranno principalmente dal Mof. In questo modo, secondo i due sindacati, viene penalizzata la didattica, e a pagarne le spese saranno anche i docenti che si vedranno tagliati una parte del salario accessorio. Rimane ancora aperta inoltre la questione del rinnovo del contratto di lavoro degli insegnanti bloccato al 2009. Così come resta da sciogliere il nodo dei docenti inidonei che dovrebbero passare ai ruoli Ata e dei precari
IL CONCORSONE
Continua a far discutere il concorso bandito dal ministro Profumo per reclutare 11.542 nuovi docenti nei prossimi tre anni. Un concorso ritenuto «inutile e costoso». Inutile perché, secondo i docenti, andrà a togliere posti di lavoro ai precari della scuola che da anni attendono l’assunzione in ruolo. Costoso perché, nel complesso, costerà circa un milione di euro. Il 17 e 18 dicembre prossimi si terranno in tutta Italia le prove preselettive. Ora, a suscitare polemiche, è la batteria dei 3.500 quesiti a risposta multipla pubblicata il 27 ottobre scorso dal ministero dell’Istruzione e da cui saranno estratti i 50 quesiti per la preselezione. Secondo i concorrenti il simulatore predisposto dal Miur per la preparazione della prova presenta dei problemi per l’utilizzo. Ma fa anche discutere la decisione di pubblicare i test senza la risposta esatta. Una scelta fatta dal ministero per evitare – è stato spiegato – che i candidati potessero imparare a memoria le risposte. Così sui siti internet si moltiplicano le offerte a pagamento per avere i test con le risposte corrette.
Alessia Camplone

 


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