Scuole a rischio: distacchi e crolli ogni tre giorni dall'inizio dell'anno
Sono 39 le vittime dal 2001. La denuncia di Save the Children e Cittadinanzattiva che chiedono una legge sulla sicurezza degli istituti
Ilaria Venturi
Dal suono della prima campanella, a settembre scorso, ad oggi si sono registrati episodi di distacchi di intonaco e crolli all’interno degli edifici scolastici: 47 in tutto, praticamente uno ogni tre giorni. Un vero e proprio record degli ultimi cinque anni, per un totale di oltre 250 episodi dal 2013. La denuncia arriva da Cittadinanzattiva e Save the Children che stamattina hanno presentato alla Camera un Manifesto in nove punti per rendere sicure le scuole con la richiesta di una legge. A partire da dati sconfortanti e in nome delle vittime, che sono state 39 dal 2001. Tra queste, i 27 bambini della scuola “Francesco Iovine”, che morirono il 31 ottobre 2002 durante il terremoto che colpì il Molise e la Puglia, e Vito Scafidi, schiacciato il 22 novembre 2008 da un controsoffitto al liceo Darwin di Rivoli, a Torino.
Anche la mamma di Vito, Cinzia Caggiano, e Antonio Morelli, presidente del Comitato vittime della scuola di San Giuliano di Puglia, erano presenti all'incontro coi parlamentari. Per portare le loro testimonianze, "perché non si può morire a scuola, perché si poteva evitare, perché non accada mai più". Giovani vite che mancano alle loro famiglie. "Ma con loro si è perso anche un pezzo di futuro".
I dati: pericolosità sismica e certificati che mancano
A 10 anni dal terremoto che ha colpito L’Aquila e i quasi 60 comuni del cratere, 17.187 edifici scolastici si trovano in aree con una pericolosità sismica alta o medio-alta e circa 4 milioni e mezzo di studenti tra i 6 e i 16 anni vivono in province in tutto o in parte rientranti in queste aree. Ma il tema dell’insicurezza delle scuole non riguarda le sole aree a rischio sismico, si legge nel report delle due associazioni. Basti pensare che solo il 53,2% degli edifici scolastici in tutta Italia possiede il certificato di collaudo statico e il 53,8% non ha quello di agibilità o abitabilità.
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La proposta di legge sulla sicurezza scolastica
Cittadinanzattiva e Save the Children chiedono ai parlamentari di tutti gli schieramenti di depositare e discutere in Parlamento una proposta di legge che superi l’attuale frammentazione normativa e garantisca spazi sicuri e protetti. "Da anni organizzazioni come le nostre e singoli cittadini si battono perché la sicurezza scolastica sia garantita nei fatti - dichiara Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva - Crediamo che una proposta di legge che veda al centro la partecipazione dei cittadini per la messa in sicurezza, la ricostruzione e costruzione di nuovi edifici scolastici, possa diventare un terreno di impegno comune". Quello che serve, per Raffaela Milano, direttrice programmi Italia-Europa di Save the Children, "è una legislazione che possa integrare e riordinare l’attuale normativa, frammentaria e incompleta, e mettere finalmente al centro il diritto dei bambini a una scuola sicura in senso strutturale e antisismico, ma anche confortevole e priva di barriere architettoniche, e il diritto delle famiglie a una piena informazione sulla condizione degli edifici che i loro figli frequentano".
Scuole sicure in nove mosse
Il Manifesto per scuole sicure presentato da Cittadinanzattiva e Save the Children sottolinea come sia un diritto per bambini, insegnanti e personale non docente frequentare strutture sicure e ricevere (anche le famiglie) una piena informazione sulla condizione degli edifici, partecipare ai temi della sicurezza scolastica in prima persona. E ancora, si chiede una definizione chiara delle responsabilità, un supporto tecnico agli enti locali proprietari degli edifici, l'unificazione dei fondi sulla sicurezza scolastica e cultura della prevenzione.
La battaglia dei presidi
Una battaglia, quella della sicurezza, che vede in prima linea anche l'associazione "Modifica 81", fondata tra gli altri dalla preside di Sapri Franca Principe, condannata in primo grado ad un mese di reclusione, con la sospensione condizionale della pena e al risarcimento dei danni per lesioni colpose e gravi, dopo che uno studente si è ferito gravemente cadendo da un lucernaio. La loro richiesta fa riferimento alla necessità di una modifica del dlgs 81/08: "Non è ammissibile che i dirigenti scolastici siedano su una polveriera ardente e paghino per responsabilità di inadempienze di altri enti o altri soggetti professionali". L'associazione ha partecipato a metà marzo a palazzo Madama ad un tavolo di lavoro sul tema della sicurezza a scuola e della prevenzione dei rischi. Il tema è caldo, negli anni sono stati presentati ben quattro disegni di legge (Carocci, Pellegrino, Fasiolo, Villani). L’urgenza di colmare il vuoto legislativo è denunciata da tempo anche da Andis e Anp.