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Repubblica-Roma-In difesa del tempo pieno ora occupano i genitori

PROTESTA Si è conclusa dopo cinque giorni la protesta all'istituto "Iqbal Masih" In difesa del tempo pieno ora occupano i genitori I padri: "Torneremo dopo le feste, la r...

17/12/2003
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la Repubblica

PROTESTA
Si è conclusa dopo cinque giorni la protesta all'istituto "Iqbal Masih"
In difesa del tempo pieno ora occupano i genitori
I padri: "Torneremo dopo le feste, la riforma Moratti ci riguarda per primi"
Il coordinamento di scuole, oggi e domani primi appuntamenti L'impegno di Tocci
BEATRICE RUTILONI


È stata l'occupazione dei genitori. Padri, soprattutto, che hanno dormito a scuola dentro un sacco a pelo come quindicenni per difendere il futuro dei loro figli. La singolare protesta della "Iqbal Masih", l'istituto comprensivo di via Ferraironi, al Casilino 23, si è conclusa ieri, dopo cinque giorni di presidi notturni, con un corteo a Centocelle di duemila persone di una decina di scuole. "La solidarietà ci è arrivata da tutta la città e anche da fuori - chi parla è Piero Pesce, uno dei papà che ha passato in classe le notti (in bianco) - ora ci prendiamo una pausa ma dopo le feste torneremo a protestare: la riduzione del tempo pieno minacciata dalla riforma Moratti ci riguarda per primi".
E in difesa del tempo pieno si è formato un coordinamento di scuole, che si è dato il primo appuntamento oggi alle 17 in un'assemblea all'Itis Galilei di via Conte Verde. La discussione prosegue domani alle 17.30 all'associazione "Planetarietà" di via Falconieri a Monteverde con Walter Tocci, presidente della Commissione cultura alla Camera, che ha presentato uno studio sull'utilizzo del tempo pieno delle famiglie romane: "Questa formidabile mobilitazione delle scuole ci da più forza per cambiare il decreto - spiega - A Roma il tempo pieno è una risorsa irrinunciabile, coinvolge migliaia di famiglie e anche la qualità dell'insegnamento. E' una cosa bella e funziona, non c'è ragione di cambiarla".
L'occupazione della Masih era stata preceduta da una serie di manifestazioni, sempre molto partecipate dal quartiere, nel IV e nel XV municipio: "La nostra è stata più che altro un'assemblea permanente - continua un altro papà, Vladimiro Migiani - perché le lezioni si sono svolte regolarmente". Solidarietà anche dai parlamentari Cento, De Simone, Falomi, Gasparri, Spera e dei presidenti dei municipi Enzo Puro e Stefano Tozzi. La direttrice Simonetta Salacone è stata una delle prime firmatarie del coordinamento per la difesa del tempo pieno: "Non si tratta di una concessione di orario - spiega - vogliamo che diventi un modello scolastico: il percorso didattico della scuola deve allungarsi fino al pomeriggio. Invece dobbiamo stare in guardia per non farci sottrarre anche quello che abbiamo".
La matematica della riforma Moratti non avanza nulla: il tempo scuola sarà compreso tra un minimo di 875 e un massimo di 1700 ore, "secondo le richieste delle famiglie". Dato che di "richieste" e non di "bisogni" o di "necessità" si parla, sono arrivati gli emendamenti prodotti dall'Anci, l'Associazione dei Comuni italiani, a mitigare la situazione "ma questo ancora non basta - dice l'assessore alla Scuola Maria Coscia - le 140 mila famiglie romane coinvolte pretendono garanzie. Queste modifiche costituiscono una prima vittoria, ma l'iter del decreto non è ancora terminato: dopo l'approvazione della conferenza unificata si passerà alla commissione parlamentare".


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