Repubblica: Lavoro, via libera agli arbitrati Sacconi: ora il nuovo Statuto
Nelle controversie si potrà escludere il giudice tranne che nei licenziamenti L'ultimo anno di istruzione obbligatoria si potrà fare con l'apprendistato
Approvazione definitiva: si potrà derogare a leggi e contratti. Pd e Cgil: colpo ai diritti dei lavoratori
LUISA GRION
ROMA - Ha avuto un percorso molto travagliato - due anni di iter parlamentare, sette passaggi alla Camera e un rinvio (l´unico espresso dalla sua elezione) da parte del presidente della Repubblica Napolitano - ma il governo lo ha fortemente voluto e ieri sera ha incassato il risultato: il ddl sul lavoro è diventato legge. I sì (maggioranza più Udc) sono stati 310, i no (Pd e Italia dei valori) 204.
Tante le novità, ma la norma più dibattuta è risultata indubbiamente quella sull´arbitrato, ovvero sulla possibilità di risolvere le controversie di lavoro non solo davanti ad un giudice, ma anche di fronte a terzi evitando così il processo. Il testo originale prevedeva che ciò potesse valere anche in caso di licenziamento, l´intervento del Quirinale lo ha poi scongiurato. Ora, in virtù della nuova norma, il lavoratore dovrà fare la sua scelta (fra giudice o arbitrato) preventivamente, non al momento dell´insorgere della controversia. La decisione dovrà essere presa solo dopo il periodo di prova - dove previsto - oppure trascorsi 30 giorni dalla stipulazione del contratto di lavoro.
Tempi che non convincono affatto la Cgil, convinta che il dipendente non ci guadagni dal doversi esprimere a poche settimane dall´assunzione e quindi in un periodo in cui è più «ricattabile». Ieri il sindacato di Epifani è rimasto in presidio permanente davanti a Montecitorio per protestare contro «una legge sbagliata, pericolosa e anticostituzionale». I colleghi di Cisl e Uil sono di parere opposto «il testo non è perfetto - hanno ammesso - ma è accettabile» e risponde all´esigenza di decongestionare i tribunali.
Arbitrato a parte, l´altra novità importante della nuova legge riguarda l´ultimo anno di obbligo scolastico (16 anni) che potrà essere svolto anche sotto forma di apprendistato. In pratica il minore potrà cominciare a lavorare a 15 anni.
Ma il testo prevede nuove regole anche i processi di lavoro, che tornano ad essere gratuiti. Nei casi di violazione nella trasformazione del contratto da tempo indeterminato a tempo determinato, il datore di lavoro dovrà risarcire il lavoratore con un´indennità onnicomprensiva fissata tra 2,5 a 12 mensilità. Introdotta anche una clausola di salvaguardia per il pensionamento anticipato (minimo 57 anni di età e 35 di contributi) dei lavoratori impiegati in attività usuranti, come i dipendenti notturni o gli addetti alla «linea di catena». La legge contiene poi anche un pacchetto di norme riguardanti la pubblica amministrazione, che vanno da un rafforzamento della trasparenza ad un ampliamento della sfera di applicazione della mobilità del personale.
Soddisfattissimo il ministro Sacconi, «ora - ha detto - auspico che entro un mese lo Statuto di lavori (il testo che dovrebbe sostituire lo Statuto dei lavoratori ndr) arrivi in Consiglio dei ministri». Molto critica l´opposizione «è una controriforma e indebolisce i lavoratori» ha detto Damiano del Pd.
Oggi si parte con il fisco: nel pomeriggio ci sarà un primo incontro fra governo e parti sociali per discutere sulla riforma. Il confronto si terrà al Tesoro, padrone di casa il ministro Tremonti che avrà al suo fianco il premier Berlusconi. Epifani, leader della Cgil chiede «fatti, non parole».