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Messaggero-Vertecchi: No ai tuttologi in cattedra

Vertecchi: No ai tuttologi in cattedra ROMA - Fin dalla prima elementare si studieranno storia e geografia e verrà introdotta una nuova materia, tecnologia. Entro la quinta elementare dovrà esser...

09/08/2002
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Il Messaggero

Vertecchi: No ai tuttologi in cattedra

ROMA - Fin dalla prima elementare si studieranno storia e geografia e verrà introdotta una nuova materia, tecnologia. Entro la quinta elementare dovrà essere impartito l'insegnamento di educazione alla convivenza civile, che comprenderà educazione stradale, ambientale, alimentare, alla cittadinanza, alla salute e alla affettività. Quest'ultima non sarà altro che "un modo per far comprendere le differenze fisiche e psicologiche che ci sono tra maschi e femmine". Tra gli obiettivi dell'istruzione primaria anche la "patente europea per il computer". Quanto alla materna un dato importante: "Sarà possibile differenziare l'orario di entrata e di uscita in collaborazione con le famiglie". Queste alcune delle novità salienti previste dai nuovi piani di studio.
Professor Vertecchi, che ne pensa del progetto Moratti?
"Disapprovo il ritorno al "maestro unico". E' un assurdo ritorno al passato, una scelta da paese agricolo. Dopo l'Unità d'Italia era stato necessario avviare la scuola con un solo maestro. C'era un corpo docente raccogliticcio, preti spretati, ex garibaldini e sacrestani. E' andato bene finché si è trattato di alfabetizzare il popolo. Poi la società è divenuta molto più complessa, i livelli di cultura sono cresciuti e il maestro unico è andato in crisi ed è cominciato il processo di specializzazione".
Allora meglio avere in cattedra più maestri, specialisti delle materie?
"Dovrebbe essere così, anche se devo riconoscere che ancora oggi ci sono troppi maestri "tuttologi" perché non sono stati qualificati. Non servono maestri che sanno un po' di tutto, ma insegnanti che sappiano insegnare italiano, matematica o inglese. Se vogliamo che i bambini studino tante materie, come si può pensare che in cattedra chi insegna italiano poi passi ad informatica? Neppure Leonardo da Vinci potrebbe essere assunto nelle nostre scuole".
Perché lei dice che ci sono ancora troppi tuttologi?
"L'errore è stato chiedere: "Che cosa preferisci insegnare, matematica o inglese?" Il pasticcio nasce dall'improvvisazione con cui si è proceduto in questi anni. Bisognava pretendere qualificazione e specializzazione vere. Ma in questo caso bisognava sborsare soldi per preparare i docenti".
Che fare?
"Il problema si sta risolvendo da solo, presto ci sarà un ricambio generazionale".

A. Ser.


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