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Messaggero-Scuola - si litiga sul pubblico

Scuola, si litiga sul 'pubblico' Berlinguer: il Presidente ha avvertito il Polo. Aprea: no, ci incoraggia di MARIO AJELLO ROMA '#8212; Come vanno lette e interpretate le poche, ma corpose ri...

02/01/2002
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Il Messaggero

Scuola, si litiga sul 'pubblico'
Berlinguer: il Presidente ha avvertito il Polo. Aprea: no, ci incoraggia
di MARIO AJELLO

ROMA '#8212; Come vanno lette e interpretate le poche, ma corpose righe, che nel suo discorso Ciampi ha dedicato alla scuola? Se esistesse in natura il mitico "spirito bipartisan", il Polo e l'Ulivo potrebbero forse trovare un elemento di contatto e di condivisione in quel passaggio del discorso presidenziale. Ma non è così.
Nel centro-sinistra, si tende a considerare le parole del Capo dello Stato come una elegante presa di distanza rispetto alle politiche della maggioranza in materia di istruzione, mentre nel fronte opposto si dà una lettura filo-governativa delle frasi di Ciampi. Il quale si è espresso così: "Per preparare le nuove generazioni" ad affrontare bene le sfide che la storia del Ventesimo secolo ci propone, "deve operare una scuola capace di svolgere con rinnovato impegno il suo ruolo insostituibile di servizio pubblico".
Dunque, un elogio della scuola pubblica a scapito di quella privata? L'ex ministro ulivista della pubblica istruzione, Luigi Berlinguer, osserva: "Ciampi ha voluto ribadire il secondo comma dell'articolo 33 della Costituzione. Nel quale si stabilisce la preponderanza della scuola statale su quella privata. Questa preponderanza viene attualmente negata dal governo di Berlusconi. Proprio il ministro Moratti ha sostenuto che il nostro Paese vive una grave anomalia, perchè in Italia c'è un monopolio dell'istruzione statale che altrove non esiste. Il che non è vero". Valentina Aprea, sottosegretario forzista al ministero della Pubblica Istruzione, non è di questo avviso. "Ciampi - dichiara - ha voluto dare un incoraggiamento all'azione del governo in materia scolastica. Nel senso che anche gli istituti parificati rientrano nell'istruzione pubblica. E anch'essi servono a formare i ragazzi ai valori di cittadinanza, a prescindere dagli orientamenti confessionali di queste scuole". Incalza Berlinguer: "Il Polo mediti sul discorso del presidente. Tutta l'azione del governo sta andando infatti a favore di una tendenza privatistica e aziendalistica nella gestione della scuola che contrasta con i principi della Costituzione cui Ciampi fa implicitamente riferimento. Egli sa bene che nel quarto comma dell'articolo 33 è scritto: la Repubblica italiana detta regole per tutte le scuole, statali e non statali. Qui è la riprova della natura pubblica del servizio. Il quale, per funzionare, ha bisogno di regole e la legge sulla parità scolastica - approvata nel 2000 dall'Ulivo - ha stabilito queste regole. Il problema è che ora vanno applicate e il governo non le vuole applicare". Riccardo Pedrizzi, responsabile di An delle politiche per la famiglia, replica: "E' ora di finirla di tirare Ciampi per la giacchetta". Chissà quante volte abbiamo sentito risuonare questo proposito per sognatori o finti ingenui.


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