Messaggero-Parità scolastica, sindacati all'attacco: favorite le private

Incrementato il "bonus"
Parità scolastica, sindacati all'attacco: favorite le private
ROMA - Scontro sulla parità scolastica. L'opposizione accusa il governo di favorire gli istituti privati, a danno di quelli pubblici, con l'aumento del bonus. L'attacco parte dai Ds. "E' l'ennesimo regalo del governo al settore dell'istruzione privata, fatto nel momento stesso in cui pesanti tagli colpiscono, al contrario, il sistema pubblico dell'istruzione", ad affermarlo è Alba Sasso, deputata Ds e componente delle Commissione Cultura e Istruzione di Montecitorio. Sasso parla dei tagli alle spese per le supplenze brevi e del calo di fondi per il miglioramento dell'offerta formativa e per l'aggiornamento dei docenti. La Sasso contesta che proprio in seguito a questi tagli, decisi con la Finanziaria, "il Governo ha stanziato maggiori finanziamenti in favore delle famiglie che iscrivono i figli alle scuole private; e così con la Finanziaria 2006, il bonus scolastico viene incrementato fino a 157 milioni di euro". "Come se non bastasse - conclude la deputata diessina - è di questi giorni la notizia per cui una circolare del Ministero stabilisce che il mancato rispetto degli obblighi non contrattuali non costituisce motivo di revoca del beneficio della parità. Come leggere questa indicazione, se non come l'autorizzazione, per le scuole paritarie, ad assumere personale docente anche in forme diverse da quelle del contratto a tempo indeterminato?".
"Il Governo vuole anche impedire che il Parlamento discuta sullo stato di applicazione della parità scolastica - sostiene Enrico Panini, segretario generale della federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil, che con diverse centinaia di lavoratori provenienti da Enti locali e che operano nelle scuole statali, hanno protestato davanti al Senato contro "lo scippo della loro anzianità di servizio e contro il danno economico di circa 2 mila euro che deriva dall'emendamento del governo alla legge finanziaria".
A. Ser.