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Manifesto-Scuole e università senza feste

Scuole e università senza feste Ancora occupazioni e sgomberi in giro per l'Italia. La protesta non si ferma LAURA GENGA ROMA "La protesta non va in vacanza!", gridano gli studenti medi e unive...

24/12/2002
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il manifesto

Scuole e università senza feste
Ancora occupazioni e sgomberi in giro per l'Italia. La protesta non si ferma
LAURA GENGA
ROMA
"La protesta non va in vacanza!", gridano gli studenti medi e universitari che ancora occupano gli atenei di Arezzo e Sassari, il liceo Majorana di Genova e alcune scuole di Bologna, Napoli e Roma. "La repressione nemmeno!", sembrano rispondere presidi e forze dell'ordine. Ieri mattina infatti altri sgomberi si sono aggiunti a quelli dei giorni passati. Al liceo Buonarroti di Pisa e al Galilei di Napoli la Digos è intervuta minacciando di denunciare gli studenti. Al Righi di Roma invece è stata la Celere con i caschi e i manganelli, in pieno assetto antisommossa, ad operare lo sgombero, portando in commissariato gli studenti, anche minorenni. In serata però, dopo un'assemblea tenuta in strada, cui hanno partecipato studenti di molte scuole romane, il liceo è stato ripreso: un'"occupazione cittadina contro gli sgomberi e la repressione"; fino a mezzanotte si è svolta all'interno un'assemblea cittadina. Era stato lo stesso preside del Righi, Luigi Gennari, a fornire le chiavi dell'istituto e ad avvisare di buon'ora un bidello "di tenersi pronto". Lo sgombero non era nemmeno giustificato con l'interruzione della didattica: il liceo ha due sedi e i ragazzi avevano occupato venerdì pomeriggio solo la succursale, lasciando completamente libera la sede centrale. Tutto ciò nello stesso giorno in cui si approva il taglio di organici per bidelli e insegnanti di sostegno, tutte le cattedre vengono ricondotte a 18 ore settimanali e passa il fondo di 30 milioni di euro all'anno a favore degli alunni delle scuole private. Gli studenti però non ci stanno e, come al Righi, dopo assemblee improvvisate rientrano nelle scuole in varie città. Per loro infatti proseguire la protesta anche durante le feste è una questione di serietà. Oltre alla riforma Moratti, alla censura sui libri di testo, ai tagli e al finanziamento alle scuole private, criticano in generale il disinvestimento del governo nel settore pubblico. E i ragazzi del Majorana di Genova ringraziano la Moratti che tanto si adopera per la salvezza spirituale degli studenti: "L'acquisto dei crocefissi - ironizzano - era una necessità da noi tutti drammaticamente avvertita".

Anche gli universitari protestano per i tagli: molti atenei, come quello di Arezzo, sono costretti a ridurre anche le borse di studio. E mentre la finanziaria blocca le assunzioni, i requisiti minimi di risorse per i corsi di studio universitari impongono un organico minimo di 9 professori di ruolo per i trienni e 6 per i bienni. Il risultato è che molte università italiane, come già accade ad Arezzo, l'Aquila e Bari, non potranno attivare i bienni di specializzazione.