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La buona scuola che verrà

Una prima anticipazione degli intendimenti dell’Esecutivo l’ha fornita ieri direttamente il presidente del Consiglio, concludendo, nella sede del Pd, a Roma, la giornata sulla scuola organizzata dalla responsabile Istruzione del partito, la senatrice Francesca Puglisi

14/12/2014
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Il Sole 24 Ore

Claudio Tucci

Rafforzare le competenze degli studenti, con più inglese e informatica già a partire dalla scuola primaria. Istituti trasparenti, e valutati secondo parametri standard, per consentire a famiglie e ragazzi di poter scegliere, con consapevolezza, la struttura migliore. Orientamento obbligatorio già alle medie (per evitare che il 46% dei diplomati si dichiari pentito della scelta fatta a 14 anni); un vero collegamento con il mondo del lavoro (oggi solo il 10,7% del totale degli alunni delle superiori pratica l’alternanza - e i fondi sono in costante calo). Professori stabili, formati e retribuiti secondo il merito.

Saranno anche queste le “priorità” che i due milioni di cittadini, citati ieri dal ministro Giannini che hanno partecipato alla consultazione online su «La Buona Scuola», sperano di trovare nel provvedimento legislativo annunciato da Palazzo Chigi per i primi mesi del 2015 che dovrà cambiare l’istruzione e dovrebbe dare il via al maxi-piano di stabilizzazione di oltre 148mila precari? Per scoprirlo, bisognerà aspettare domani quando il ministero dell’Istruzione farà il punto sulle prossime mosse presentando i risultati della consultazione pubblica di due mesi, dal 15 settembre al 15 novembre, voluta dal premier Renzi, sul documento di riforma della scuola presentato all’inizio di settembre.

Una prima anticipazione degli intendimenti dell’Esecutivo l’ha fornita ieri direttamente il presidente del Consiglio, concludendo, nella sede del Pd, a Roma, la giornata sulla scuola organizzata dalla responsabile Istruzione del partito, la senatrice Francesca Puglisi.

Renzi ha annunciato per il prossimo 22 febbraio (un anno esatto dal giuramento del Governo) una nuova giornata dedicata «a raccontare le belle esperienze che ci sono negli istituti»; e ha chiesto, per la fase 2, «quella in cui si dovrà finalizzare con i provvedimenti di legge» il coinvolgimento di «mille persone che vogliono bene alla scuola e che sono pronte ad aiutare l’Esecutivo a varare, insieme, la riforma dell’istruzione», considerata dal premier «un tassello centrale» e da collegare anche ad altri interventi su settori limitrofi come «cultura, sport, educazione alimentare».

Matteo Renzi ha confermato il piano di assunzione dei precari per il quale nella Legge di Stabilità viene istituto un fondo ad hoc di un miliardo per il 2015, e di tre miliardi a regime. Nel documento iniziale dell’Esecutivo («La Buona Scuola») è indicata la cifra di 148.100 docenti da assumere (140.600 precari storici iscritti nelle graduatorie a esaurimento, 1.200 vincitori del concorso Profumo del 2012, e 6.300 idonei della medesima selezione). In questi giorni il Miur sta procedendo all’individuazione esatta del contingente da stabilizzare a settembre 2015; e il numero complessivo potrebbe anche essere inferiore visto che molti dei vincitori e idonei dell’ultimo concorsone sono iscritti nelle graduatorie a esaurimento (non potranno pertanto essere assunti due volte); e inoltre qualche precario “storico” in attesa del ruolo, in molti casi anche da 10-20 anni, potrebbe essersi nel frattempo occupato (e quindi non più interessato alla stabilizzazione come docente).

Il premier ha confermato, poi, l’impegno sul fronte dell’edilizia scolastica; ma ha detto pure che qualche proposta contenuta ne «La Buona Scuola» potrebbe essere rivista: ha citato espressamente l’ipotizzato nuovo sistema di scatti meritocratici (che prevede aumenti ogni tre anni solo ai due terzi, il 66%, degli insegnanti). Staremo a vedere.

La consultazione pubblica online, secondo quanto si apprende dal Miur, ha fatto registrare, alla chiusura del 15 novembre, oltre 1,3 milioni di accessi, 197mila persone attivate sul sito, 5mila proposte concrete, 15mila commenti e più di 1.900 dibattiti organizzati sui territori. Il solo Pd, ha ricordato Francesca Puglisi, ha promosso 500 incontri in tutt’Italia. Dal dialogo «sono emerse richieste di aggiunte alla proposta del Governo - ha detto il ministro Stefania Giannini - come, per esempio, sul tema dell’integrazione linguistica e culturale degli alunni stranieri, che merita un’attenzione particolare a partire dalla rivisitazione delle classi di concorso».

Il sottosegretario, Davide Faraone, ha poi annunciato lo sblocco, da parte dell’Esecutivo, di 64,1 milioni di euro per il pagamento di circa 20mila supplenze brevi, effettuate da settembre a novembre 2014. Questi soldi arrivano da economie del Miur, che però all’inizio erano destinate al potenziamento dei laboratori delle scuole (ancora una volta si spendono risorse per il personale e non per gli alunni). Faraone ha detto, ancora, che ci sarà una riforma del sostegno («servono docenti formati») e che la maxi-stabilizzazione dei precari «non toccherà la lezione tradizionale, ma aiuterà scuole, e reti di scuole, a programmare di più e meglio l’offerta formativa».

Nei provvedimenti attuativi de «La Buona Scuola» dovrà «rientrare anche il tema scuola-lavoro», ha aggiunto il sottosegretario, Gabriele Toccafondi: «Dobbiamo puntare - ha spiegato - su un orientamento vero che coinvolga le imprese, una formazione dei professori anche dentro le aziende, e su un piano di investimenti sui Centri di istruzione per gli adulti per favorire il recupero dei ragazzi che hanno lasciato i percorsi di studio».