L'Arena-La scuola porta in piazza la protesta
Tra le priorità il rinnovo dei contratti e il problema del precariato che a Verona coinvolge oltre cinquemila professori La scuola porta in piazza la protesta Prevista un'alta percentua...
Tra le priorità il rinnovo dei contratti e il problema del precariato che a Verona coinvolge oltre cinquemila professori
La scuola porta in piazza la protesta
Prevista un'alta percentuale di scioperanti nelle 122 sedi della città e della provincia
Venerdì a scioperare in difesa dei diritti di tutti i lavoratori della scuola pubblica scenderanno in piazza anche i sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Dopo un primo appoggio solo verbale alle iniziative dei sindacati Cub e Cobas, allo sciopero indetto da giorni per venerdì le tre sigle confederali hanno scelto pure loro di dare battaglia al ministro dell'Istruzione Università e Ricerca, Letizia Moratti, a pochi giorni dal termine delle attività didattiche nelle 122 sedi scolastiche di città e provincia.
La presa di posizione che è stata firmata dai tre sindacati confederali della scuola allarga così l'orizzonte delle problematiche ancora insolute nel settore dell'istruzione, permettendo di affrontare la questione contrattuale insieme all'ormai noto problema degli esuberi del personale.
Tra le priorità dei confederali c'è innanzitutto il rinnovo del contratto di lavoro di docenti e del personale Ata, a quattro mesi dalla scadenza nella sua parte economica.
Per non parlare del contratto relativo a tutto il personale dirigente, che è rimasto fermo, sia nella stesura giuridica che in quella economica, addirittura al 2001.
Tra le rivendicazioni sostenute dai sindacati ci sono anche quelle per una nuova politica di investimenti che assicuri stabilità professionale ai precari dando l'avvio a nuove assunzioni - a Verona e provincia sono oltre cinquemila i supplenti in attesa di entrare stabilmente nella scuola - e l'attribuzione di nuove risorse alle scuole.
Lo stop al servizio scolastico dovrebbe, questa volta, registrare una maggiore partecipazione rispetto a quanto registrato lo scorso sabato quando a incrociare le braccia è stata - ma i dati sono ancora provvisori - appena una dozzina tra insegnanti e impiegati Ata aderenti alle iniziative promosse dal sindacato Cub.
Questa volta, infatti, oltre ai confederali e ai Cobas a prendere parte alla manifestazione sarà anche il Manifesto firmato dalle Rdb, le rappresentanze sindacali di base che hanno già reclamato per tutti i dipendenti statali un adeguamento dei salari in linea con quelli europei, oltre a un fisco più equo e solidale.
Ultima sigla, infine, a unirsi allo sciopero è quella della Cisal, la confederazione italiana dei sindacati autonomi dei lavoratori.
Roberto Peretti