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Il preside contro il cervellone «Rischio esperti di astronomia sulla cattedra di matematica»

Intervista

19/08/2015
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Corriere della sera


                Preside Fattorini, è pronto per la «Buona scuola»?
Sorride. Quarantatré anni, da tre alla guida del liceo scientifico Labriola di Ostia, Ottavio Fattorini la «Buona scuola» la mette in pratica già da un pezzo. Lui che, mesi fa, nel suo istituto ha lanciato con successo il progetto Dada, Didattiche per ambienti di apprendimento, con gli studenti che si spostano di aula in aula al cambio dell’ora e i docenti che interagiscono via tablet con loro creando progetti insieme, e le classi con colori diversi in base alle materie insegnate. Il tutto in una scuola di frontiera, in quel quartiere sul mare della periferia di Roma diventato famoso per l’inchiesta su Mafia Capitale. «Il nostro è un presidio di responsabilità civile, la nostra scuola uno spaccato positivo di un’area degradata. Ma non è merito mio, la nostra è una scuola fatta di democrazia partecipata in tutte le fasi, una comunità vera in cui ognuno fa la sua parte».
Dal primo settembre, cosa cambierà nella sua scuola con le assunzioni di questi giorni?
«In realtà sarà tutto come prima. Ho 100 docenti, un 10 per cento di loro sono precari, ma ci sono casi in cui il precariato arriva al 40 per cento. Nella scuola c’è una quota fisiologica, tra part time, dottorati, assegnazioni provvisorie... Avrò tutti gli insegnanti che servono, ma dopo la compilazione del Piano di offerta formativa sceglieremo quelli necessari per l’autonomia e lì vedremo cosa accade».
Può arrivare qualche docente non adatto alla materia di cui la scuola ha bisogno?
«Il sistema informatico del Miur che assegna le cattedre può creare qualche disagio, perché ad esempio sceglie l’ambito disciplinare senza specificare la materia: io potrei trovarmi un prof di geografia astronomica che insegna matematica».
Sarà un «preside sceriffo»?
«Quando se n’è parlato, i miei insegnanti mi hanno regalato una stella. Ma io dico sempre che i colori ci devono stare per fare un bel quadro: se la scuola funziona come una comunità, il dirigente è solo la guida. Mi piace ricordare una recente ricerca: il 95% dei professori sceglie questo lavoro per vocazione e io di docenti motivati ne vedo tanti».
Claudia Voltattorni
 


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