Il 17 novembre tutta la verità sugli scatti di anzianità
si dovrebbe chiarire ogni dubbio in merito, nel corso dell’incontro sindacale con il ministro Gelmini, appositamente convocato sull’argomento
All’inizio dell’estate, quando è stata approvata la manovra finanziaria della legge 122/2010, pochi hanno creduto al salvataggio della progressione di anzianità per il personale della scuola.
C’erano stati vaghi impegni del ministro Tremonti e promesse del ministro Gelmini che avevano confortato le interpretazioni rassicuranti della maggior parte del sindacati della scuola, lasciando, tuttavia, nella perplessità e nel dubbio la Fl-Cgil. Scatti salvi sì, scatti salvi no.
Il comma 23 dell’art. 9 della legge sembrava (e sembra tuttora) non lasciare dubbi in proposito, laddove prevede che “Per il personale docente, Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario (A.T.A.) della Scuola, gli anni 2010, 2011 e 2012 non sono utili ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti dalle disposizioni contrattuali vigenti”.
Il prossimo 17 novembre si dovrebbe chiarire ogni dubbio in merito, nel corso dell’incontro sindacale con il ministro Gelmini, appositamente convocato sull’argomento. Oggetto dell'incontro sarà la destinazione al personale della scuola della quota del 30% delle economie realizzate con la manovra sugli organici. Come preannunciato nel corso dell'incontro della settimana scorsa al MIUR sugli organici, tali risorse saranno utilizzate per la corresponsione degli scatti di anzianità (cioè per qualcosa concettualmente all’opposto rispetto al tanto decantato merito), "congelati" dalle misure straordinarie per il risanamento economico, ed anche per sostenere una serie di sperimentazioni sulla valutazione degli insegnanti e sulla valutazione delle istituzioni scolastiche da realizzarsi su un campione di scuole.
Alcuni sindacati della scuola hanno riportato nei giorni scorsi dati precisi sulle risorse disponibili, sostenendo che serviranno sia a compensare i futuri scatti di anzianità sia a definire criteri e contenuti per compensare merito e professionalità. Proprio come se la manovra d’inizio estate fosse stata una semplice ipotesi.
Qualche dubbio è lecito sulla opportunità di certe scelte. Quando si avvicinano scadenze elettorali, tutto diventa possibile e fattibile. Ma questa non è politica!