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Gazzetta di Parma-Scuola, casse vuote: via al piano anti-sprechi

Scuola, casse vuote: via al piano anti-sprechi DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA - Un miliardo e 300 milioni di euro oltre il tetto consentito. A tanto ammonta il "buco" 2001-2002 della scuola...

07/08/2002
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Gazzetta di Parma

Scuola, casse vuote:
via al piano anti-sprechi
DALLA REDAZIONE ROMANA
ROMA - Un miliardo e 300 milioni di euro oltre il tetto consentito. A tanto ammonta il "buco" 2001-2002 della scuola: un deficit importante che il ministro Letizia Moratti - se vorrà realizzare le riforme annunciate - dovrà "riempire" al più presto. A viale Trastevere è scattato l'allarme economico. Ed è un "sos" da non sottovalutare considerando che se alle cifre del 2002 si sommano quelle del 2001 si arriva a 4,5 miliardi di euro spesi in più. I numeri sono ancora ufficiosi, anche se negli ambienti del ministero circola voce che siano più che attendibili.

E pare che la ragione principale del "rosso" sia imputabile alle spese in eccesso per il personale. Dunque, che fare? La Moratti ha subito ideato un piano di risanamento e, con un pool di tecnici che ha passato al setaccio tutte le voci di bilancio, ha snidato sprechi e inefficienze. A cominciare da 18mila professori fantasma che non lavorano in quanto tali: di questi, mille sono comandati presso enti e associazioni, 1.500 hanno un distacco sindacale, 5-6mila sono stati giudicati inidonei all'insegnamento, 6mila insegnano educazione fisica ma sono in esubero (per effetto della legge che abolisce la divisione in squadre femminili e maschili) e vengono utilizzati come "tappabuchi".

Non solo: nel mirino della Moratti sono finite anche le Asl e i certificati per gli alunni portatori di handicap. In alcuni casi, è sufficiente un certificato medico per creare problemi di organico, scavalcando i criteri fissati dal ministero e trasformando le Asl in "fabbriche di cattedre". E ancora: la Moratti sta coltivando da tempo l'ipotesi di tornare al "maestro unico", e non tanto per ragioni strettamente pedagogiche. Rinviato dopo lo stop al decreto, se avrà 21 delle 27 ore settimanali, il supermaestro porterà un bel risparmio nelle casse dello Stato. Insomma, la scuola - con il suo milione e 300mila dipendenti - è uno dei comparti pubblici finanziariamente più a rischio. Tanto che il ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha posto qualche "se" sulle nomine dei docenti di ruolo, che ora sono ferme.

E.M.


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