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Gazzetta del Sud: Scuola, l'emergenza dei docenti "ignoranti"

Aggiornamento

30/12/2007
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Gazzetta del Sud

Francesco Bonardelli
uella dell'aggiornamento dei docenti è – con definizione tutta nazionale – un'«antica emergenza»; ovvero, un problema irrisolto che si trascina per anni o per decenni, emergendo di tanto in tanto nella sua gravità e poi assopendosi assieme a tutto il resto. E, come sempre accade finisce in fondo per trattarsi di questioni semplici e lineari; un po' come l'alternanza del giorno e della notte, che la maggior parte dei preadolescenti di casa nostra sembra ignori nelle cause, accontentandosi di constatarne quotidianamente gli effetti. Accade lo stesso per la qualificazione professionale in servizio degli insegnanti. Di corsi, seminari, incontri, conferenze e dibattiti ne sono stati indetti a centinaia, in ogni singola realtà territoriale del Paese: teoricamente, sono stati affrontati da fior di esperti e cattedratici gli argomenti più disparati, ma in ogni caso fondamentali; a cominciare dalle elementari nozioni negli àmbiti dell'informatica e dell'elettronica applicati alla didattica, che buona parte dei professori in servizio sconosceva e significativa parte ancora sconosce, per il semplice fatto che nessuno le ha mai loro davvero insegnate.
Ma è sui risultati di tanto impegno e di tanto sforzo organizzativo che occorrerebbe oggi interrogarsi; magari con qualche conto aggiuntivo, per calcolare negli anni quanto s'è investito e – in troppi casi – sprecato. Non c'è stata mai una verifica dei risultati; ma un controllo sugli esiti, apprendimenti, sulle specializzazioni acquisite, sul miglioramento e sull'arricchimento del personale bagaglio culturale, ampiamente inteso. Chi durante le lezioni ha seguito con attenzione e interesse i relatori è stato posto sullo stesso piano di chi ha firmato il foglio di presenza e scappato via; o di chi ne ha approfittato per sonnecchiare un paio d'ore. Le carte a posto, insomma, e niente di più: come nel periodo, tristissimo, delle ore d'aggiornamento obbligatorio per il passaggio di classe stipendiale, con la corsa alla certificazione dei corsi frequentati e giammai dei benefici ottenuti.
E il perché di tante carenze nel sistema dell'insegnamento, ancora una volta improvvisamente «scoperte» con l'immediata corsa al rattoppo e al riparo, risulta in tal modo chiaro ed evidente; un po' come il giorno che segue la notte. Delegando ogni scelta alle singole professionalità, s'è finito per aggiornare i più sensibili o i più consapevoli della necessità... d'aggiornarsi; lasciando tutti gli altri nel loro limbo (peraltro ufficialmente abolito) di parziale ignoranza, o di conoscenza riferita agli anni abbondantemente trascorsi dell'università. Il che, a Duemila avanzato, significa più o meno la stessa cosa.


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