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E anche l’università boccia il plexiglass “Meglio più aule e nuovi orari di lezione”

L'idea di Azzolina non convince i pedagogisti “Non si chiudono i bambini in scatola”

08/06/2020
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la Repubblica

Il.Ve.

Il plexiglass? Oltre a far infuriare il mondo della scuola, che vive come una boutade l’ipotesi avanzata dalla ministra all’istruzione Lucia Azzolina, non piace nemmeno alle università. «Non ci stiamo proprio pensando », ha smorzato ieri il collega alla guida del dicastero dell’Università e della ricerca Gaetano Manfredi. «Pensiamo invece all’allungamento dell’orario per le lezioni e a un maggior numero di aule. Ci sarà dunque una diversa organizzazione» negli atenei. Insomma, i divisori tra i banchi incassano da più parti sonore bocciature. Anche quella non troppo velata della viceministra Anna Ascani: «In questi giorni si è parlato di plexiglass, visiere e altro. Un dibattito che rispetto, ma che credo rischi di confondere in un momento di per sé già molto complicato».

Il fronte dei pedagogisti non approva. «Un danno dal punto di vista psico-evolutivo dei bambini — spiega Daniele Novara — la separazione crea frustrazione e implica un messaggio negativo: il compagno diventa qualcuno da temere perché pericoloso ». Novara insiste sul bisogno dei bambini di un ritorno alla normalità. Il maestro-assessore di Milano Paolo Limonta è stato uno dei primi a reagire con un post che ha raccolto centinaia di adesioni: «Io voglio una scuola sconfinata, non mi farò rinchiudere in un contenitore di plexiglass. E, soprattutto, non consentirò mai che ci vengano rinchiusi le mie bambine e i miei bambini». E «siamo all’inscatolamento» osserva Alessandra Cenerini dell’associazione docenti (Adi). «Non ce li vedo i bambini in scatola», i dubbi di Antonello Giannelli, voce dei presidi. Mario Rusconi dell’Anp Lazio fa notare che «dovrebbero essere i tecnici a dare indicazioni di questo tipo».

Ma i divisori tra i banchi non compaiono nel documento del Comitato tecnico scientifico che ha indicato per la sicurezza solo due pilastri (mascherine e metro di distanza) e che oggi incontrerà la ministra per discutere di questa indicazione. Gli esperti non la considerano la soluzione, ma un ripiego cui ricorrere solo in casi estremi, laddove non si riesce a trovare altra via per garantire il distanziamento. Più che una svolta, un’ipotesi. Per evitare magari soluzioni più costose come i doppi turni. Anche se, fa notare chi ha già montato 40 divisori sui banchi per la Maturità come il preside del liceo artistico Manzù di Bergamo, il plexiglass economico non è. «Noi abbiamo usato cartone e polipropilene perché i pannelli in plexiglass costano 100 euro al metro, sono delicati epericolosi se si rompono». Sono i giorni in cui la ministra, consultati gli esperti, dovrà decidere. Ed emanare le linee guida per settembre che la scuola attende con urgenza.