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Dalle scale alle porte, l'Istat boccia le scuole: «Solo un istituto su tre accessibile ai disabili»

Troppe barriere architettoniche a scuola e pochi docenti specializzati nel sostegno in classe: per la maggior parte dei ragazzi disabili la scuola italiana resta inaccessibile

04/01/2019
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Il Messaggero

Troppe barriere architettoniche a scuola e pochi docenti specializzati nel sostegno in classe: per la maggior parte dei ragazzi disabili la scuola italiana resta inaccessibile. Ben due istituti su tre, infatti, sono inaccessibili a causa della presenza di barriere architettoniche, Nel Sud la situazione peggiora ulteriormente: gli istituti inaccessibili sono addirittura tre su quattro. 
L'ANALISIQuesto è il triste scenario rappresentato dall'ultima indagine Istat sull'inclusione scolastica in cui è stata analizzata la condizione di tutte le scuole italiane, dalla materna alle superiori: 56.690 scuole in cui studiano e frequentano quotidianamente le lezioni 272.167 alunni con sostegno e risulta accessibile dal punto di vista delle barriere fisiche solo il 32% delle scuole. 
La carenza maggiore riguarda gli ascensori per i disabili: è questa infatti la barriera più diffusa, fino al 63% dei casi. Seguono poi l'assenza di bagni a norma, di rampe esterne o di servoscala. Sono rari invece i casi in cui mancano le porte non a norma. Solo l'11% degli istituti ha avviato lavori di messa a norma nell'ultimo anno ma un'eccezione riguarda le scuole elementari e medie che sono passate dal 14% di accessibilità, nell'anno scolastico 2013-2014, al 33% dell'anno scolastico 2017/2018.
Il problema, come spesso accade nella scuola italiana, ha confini geografici differenti: le scuole del Nord infatti hanno i valori superiori alla media nazionale, con il 40% di scuole accessibili ma la percentuale si riduce al 32% nelle regioni del Centro e e tocca i livelli più bassi nel Mezzogiorno raggiungendo il 26%. Non solo barriere architettoniche cosiddette fisiche, il problema riguarda anche quelle sensoriali e percettive che ostacolano gli spostamenti delle persone con limitazioni sensoriali, come ad esempio i ragazzi non vedenti o sordi: la percentuale di scuole accessibili, dotate in questo caso di segnali acustici, segnalazioni visive, mappe a rilievo e percorsi tattili, scende al 18% a livello nazionale e precipita al 13% nelle regioni del Mezzogiorno. 
DIDATTICAL'inclusione non riguarda ovviamente solo la struttura ma anche la didattica. In una parola, il sostegno. Da un lato l'Istat registra un costante aumento di ragazzi delle elementari e medie che necessitano del sostegno e dall'altro una continua carenza da parte della scuola che non dispone di insegnanti specializzati per questo settore. 
Nell'anno scolastico 2017/2018 gli alunni con sostegno erano complessivamente 165.260, il 3,7% degli alunni iscritti. Un dato cresciuto negli ultimi 10 anni di oltre il 27%. Il 45% presenta una disabilità intellettiva, il 10% motoria. Negli ultimi 5 anni sono quasi raddoppiati i ragazzi con problemi nello sviluppo, passando da poco più di 22 mila a oltre 43 mila. Ma a questa richiesta di sostegno non corrisponde una risposta adeguata da parte degli insegnanti: a livello nazionale, con criticità al Sud, viene rispettato il rapporto previsto per legge di due alunni per insegnante peccato però che mancano i docenti specializzati e l'incarico nel 36% dei casi viene affidato a quelli cosiddetti comuni. Nel 41% dei casi i ragazzi sono costretti a cambiare docente di anno in anno. Su questo punto il ministro all'istruzione Bussetti è intervenuto prevedendo nei prossimi 3 anni 40 mila nuovi docenti formati sul sostegno. Lorena Loiacono 


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