Corriere-"Macché rivoluzione, per noi cambierà poco"
Parla Simona Pianese Longo, preside della "Settembrini" nel quartiere Trieste "Macché rivoluzione, per noi cambierà poco" L'istituto ha proposto dall'inizio dell'anno i corsi di arabo...
Parla Simona Pianese Longo, preside della "Settembrini" nel quartiere Trieste
"Macché rivoluzione, per noi cambierà poco"
L'istituto ha proposto dall'inizio dell'anno i corsi di arabo: un grande successo
"La nostra sarà una pagella in sintonia con la nuova circolare, ma che resterà nel segno della continuità". Simona Pianese Longo, preside della secondaria "Luigi Settembrini" del quartiere Trieste, una delle scuole più prestigiose di Roma, tiene innanzitutto a precisare che la vecchia scheda nel suo istituto non esiste più da molto . "Già da nove anni - dice - i giudizi non li scriviamo più a mano, ma col computer. Con le pagelle informatizzate risparmiamo così tempo ed errori. E nel merito grande importanza nella nostra scuola è sempre stata data al comportamento, inserito nel giudizio globale. Si comincia la valutazione sempre partendo dalla condotta. Per esempio, se l'alunno non dà problemi, si scrive: "L'allievo si è comportato in modo corretto e responsabile " e di questo atteggiamento teniamo certamente conto".
Preside, sul ritorno della vecchia condotta in pagella però alcuni suoi colleghi non sono d'accordo. "Io sì e da sempre. Il comportamento dell'alunno è importante, deve essere corretto e rispettoso delle regole. Se vogliamo dare significato e prestigio alla nostra azione formativa non possiamo non valutare come si comporta un ragazzo a scuola".
La circolare del Miur detta linee comuni proponendo un vero e proprio modello che dovrebbe servire ad uniformare le pagelle. E' d'accordo? "Sì, è giusto che i presidi scelgano delle linee comuni, altrimenti sarebbe il caos. Valutare un ragazzo è una questione delicata per questo non credo al " giudizio fai da te"".
E la religione cattolica? La inserirà nella pagella, come prevede il modello del Miur?
"Questo dobbiamo ancora deciderlo, a scuola abbiamo alunni stranieri, che non professano la religione cattolica. Potremmo studiare una voce alternativa&". Così come alternativi sono i corsi di arabo, avviati alla "Settembrini" all'inizio dell'anno scolastico con un grande successo. Tra gli iscritti oltre agli studenti, quasi tutti provenienti dai Paesi del Maghreb e del Medio Oriente, ci sono anche ragazzi italiani, oltre a vari docenti e genitori. "Credo nella convivenza pacifica fra persone di diversa fede e cultura - conferma la preside - Nella nostra scuola ne facciamo un punto d'orgoglio, senza che però nessuno debba sentirsi costretto a rinunciare o svalorizzare le proprie tradizioni".
An. Me.