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Brutta fotografia del Censis: stage difficoltosi, poche scuole d’infanzia e università in crisi

dati, sommati al basso livello di informatizzazione dei nostri istituti, sono desolanti: la metà dei dirigenti scolastici ha difficoltà a coinvolgere le aziende per le attività di alternanza scuola-lavoro, spesso per la scarsità di risorse finanziarie. Intanto, sull'offerta prescolare, più di una scuola su tre ha creato liste d'attesa. E in cinque anni gli atenei del Centro Italia dimezzano la loro attrattività.

06/12/2014
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La Tecnica della Scuola

Alessandro Giuliani

Mentre  i dati Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro indicano gli stage come via preferenziale per trovare un’occupazione, si scopre che le imprese italiane risultano ancora restie ad ospitare gli studenti nelle proprie sedi. Il dato è contenuto nell'ultimo rapporto Censis, pubblicato il 9 dicembre, che ha sondato a questo proposito i dirigenti scolastici chiamati a realizzare questi percorsi.

Se è vero che i percorsi di alternanza scuola-lavoro forniscono una maggiore conoscenza del mondo del lavoro (66,2%), anche in funzione orientativa per la eventuale scelta di proseguire negli studi (47,3%), emergono infatti tuttavia non poche difficoltà a coinvolgere le aziende e il mondo del lavoro in genere (47%).

Tra gli ostacoli segnalati dai ds, c’è anche la difficoltà a offrire percorsi in alternanza a tutti gli studenti dell'istituto, oltre alle risorse finanziarie insufficienti (46,4%).

Ma il rapporto annuale Censis ha messo sotto i riflettori anche altri aspetti dei processi formativi. A cominciare dalla scuola dell'infanzia: sull'offerta prescolare, più di una scuola su tre ha creato liste d'attesa e il 10% dei dirigenti scolastici ha confessato di non essere riuscito in ogni caso a rispondere alla domanda espressa dal territorio di riferimento, valore che sale al 16,2% nelle regioni del Nord-Ovest.

Anche per quanto riguarda il livello di informatizzazione delle scuole italiane, non è che vada meglio: come riferito in un altro articolo, per ogni 100 studenti di scuola superiore sono disponibili 8 PC. In Europa il valore è quasi il triplo. E la banda larga risulta quasi assente.

Arrivando al livello più alto dell'istruzione, l'università, se si conferma la presenza di criticità strutturali note come l'ulteriore contrazione dell'indice di attrattività degli atenei meridionali (da -21,8% nel 2008 a -22,8% nel 2013), desta allarme, dicono i ricercatori, la caduta nei cinque anni di riferimento dell'indice di attrattività delle università del Centro Italia, passato da 21,8% nel 2008 a 12,4% nel 2013.

Insomma, forti criticità sembrano attraverso il mondo formativo italiano dall’inizio a alla fine del suo percorso.


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