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Resto del Carlino-Reggio Emilia-Blocco di gite scolastiche e dell'adozione dei libri

Blocco di gite scolastiche e dell'adozione dei libri In seguito alle iniziative di mobilitazione della scuola dei mesi scorsi, molti docenti hanno manifestato l'esigenza di continuare la p...

23/12/2004
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Il Resto del Carlino

Blocco di gite scolastiche e dell'adozione dei libri
In seguito alle iniziative di mobilitazione della scuola dei mesi scorsi, molti docenti hanno manifestato l'esigenza di continuare la protesta contro la politica scolastica perseguita da questo governo (contro la Riforma Moratti, la finanziaria, il disegno di legge sullo stato giuridico dei docenti e per il rinnovo contrattuale) con forme diverse e complementari allo sciopero.
Pertanto è nato un gruppo di coordinamento dei docenti di Reggio , appartenenti a tutti gli ordini di scuola, che ha sottoscritto un documento che vuole rilanciare "l'emergenza scuola", allargando il contesto di dialogo, confronto, assunzione di responsabilità su queste tematiche, che non riguardano solo gli addetti ai lavori, ma tutta la cittadinanza.
Le modalità di lotta individuate in questa situazione straordinaria sono: il blocco dei viaggi d'istruzione (gite)
e il blocco dell'adozione dei libri di testo.
Il coordinamento docenti della provincia, supportato dalle organizzazioni territoriali CislScuola-CgilScuola-UilScuola, si pone gli obiettivi di "allargare e consolidare la rete di collegamento tra scuole e consultare la categoria rispetto alle iniziative di mobilitazione proposte; monitorare la situazione delle varie realtà scolastiche (piano dell'offerta formativa, organici, risorse); coinvolgere Comuni e Provincia nelle iniziative di difesa della qualità della scuola pubblica; favorire la più ampia e corretta informazione a tutte le componenti della scuola e ai cittadini, attraverso assemblee, dibattiti pubblici, conferenze stampa, per ottenere la massima sensibilizzazione possibile intorno alle gravi problematiche del settore Scuola".
I docenti reggiani sono partiti dalla convinzione che "per inquadrare in una corretta prospettiva i problemi della scuola e la politica scolastica governativa (quale che sia il governo in carica), è indispensabile partire da un presupposto: la cultura e la formazione sono una grande emergenza nazionale, forse la più grave".