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Repubblica/Milano: Elementari senza maestre A rischio il tempo pieno

Nella prossima stagione le scuole milanesi avranno oltre mille insegnanti in meno, chiesto un vertice provinciale

09/04/2006
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la Repubblica

Zenga: speriamo in una integrazione
Il provveditore: alle superiori ci saranno i supplenti, i problemi più in basso
TERESA MONESTIROLI


Crescono le iscrizioni, diminuiscono i professori. E le scuole rischiano a settembre di ritrovarsi con più di mille cattedre in meno. A fare i conti sono i sindacati che, data l´emergenza, hanno chiesto la convocazione del consiglio scolastico provinciale che, il 3 maggio, si riunirà (non succedeva da cinque anni) per prendere una posizione e «fare pressioni sul ministero affinché vengano assegnati tutti i posti chiesti altrimenti i presidi si troveranno davvero in difficoltà, tenuto conto dei pesanti tagli degli scorsi anni» spiega Rita Frigerio, segretaria provinciale della Cisl-scuola.
A settembre gli studenti delle scuole di Milano e provincia saranno 7.768 in più dei quest´anno, contro una riduzione dell´organico di diritto (il numero di cattedre assegnato alle scuole a primavera) di 1.191 posti rispetto alle richieste delle scuole. La situazione più critica è alle elementari dove ci saranno 310 cattedre in meno (già l´anno scorso ne erano state tagliate 150). Posti che metteranno a rischio il modello di scuola più richiesto dalle famiglie milanesi: il tempo pieno, costringendo i presidi a cancellare le compresenze o ad aumentare il numero di alunni per classe. A confermare l´emergenza è lo stesso provveditore Antonio Zenga che spiega: «Se alle superiori i posti tagliati saranno comunque coperti dai supplenti, alle elementari le cattedre mancanti verranno cancellate. Speriamo quindi in una integrazione, almeno in questo ordine di scuola». Per il momento sono state tagliate due cattedre in 90 elementari, una in 130, a fronte invece di un aumento delle iscrizioni di 3.253 alunni e una crescita della richiesta di tempo pieno di 175 classi.
Ma il quadro non è felice anche alle superiori dove a settembre ci saranno 5.448 studenti in più con una inevitabile attivazione di 148 nuove classi. Stando ai dati dei sindacati, al momento, il taglio qui è di 547 posti: cattedre spezzate in ore residue e coperte da supplenti nominati quest´estate. «Entro settembre 471 insegnanti andranno in pensione. E questi posti invece di essere coperti da docenti di ruolo passeranno in mano ai supplenti - criticano i sindacati - . In questo modo si precarizza sempre di più l´organico della scuola secondaria».
Il taglio peserà anche sulle famiglie che hanno i bambini nelle scuole materne della provincia dove al momento la lista d´attesa è di 1.046 alunni (a Milano la maggior parte delle scuole dell´infanzia è del Comune e non ci sono liste d´attesa). Rispetto ai 3.645 posti richiesti dagli istituti, infatti, il ministero ha assegnato 3.574 cattedre. Ne mancano 71 all´appello e se non dovessero arrivare, molti bambini resteranno esclusi. In via di definizione invece l´organico della scuola media. «Il direttore scolastico regionale ci aveva assicurato che avrebbe chiesto 150 posti sull´infanzia, 450 alle elementari e 813 alle superiori. Invece in un incontro sindacale con il ministero che si è svolto a Roma ci hanno detto che in Lombardia non arriverà nessuna risorsa in più» racconta Wolfango Pirelli segretario regionale della Cgil scuola. «Con questi numeri la scuola non può funzionare».


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