Repubblica/Bari: Atenei e alta formazione una rivoluzione gentile
È importante il riconoscimento del sottosegretario Modica: stavolta la Regione e il Sud hanno fatto scuola
ANTONIO TROISI
Caro direttore, pochi giorni fa su Repubblica Bari, Luciano Modica, sottosegretario all´Università, ha espresso una valutazione particolarmente positiva sull´intervento della Regione Puglia nell´alta formazione, definendola una legge esemplare. Perché copre un vuoto di attenzione nei riguardi della popolazione giovanile. Condivido in pieno questo autorevole giudizio, avendo la carenza di risorse finanziarie creato, nei confronti delle università meridionali, un triplice effetto perverso del meccanismo di reclutamento dei docenti. La borsa retribuita (si fa per dire) del dottorato di ricerca difficile ad ottenere per la carenza di mezzi finanziari statali non integrabili nel Mezzogiorno con altre fonti, presenta una scarsa funzionalità, rispetto alle esigenze di un processo di formazione di livello europeo. Dei tre anni, almeno uno, va impiegato per prepararsi a superare le severe selezioni dei più prestigiosi Atenei anglosassoni; di conseguenza i mesi residui non riescono a coprire l´arco di tempo necessario al soggiorno richiesto per il conseguimento del Mes, non meno di 15 mesi, ed il rientro in Italia per elaborare e discutere la tesi di dottorato.
Un´ulteriore perversità si viene a determinare se il giovane, a seguito del brillante risultato conseguito, viene invitato a proseguire gli studi per conseguire il Phd. In tal caso la difficoltà per ottenere un assegno di ricerca induce il giovane ad accettare la borsa di studio (research studentship) offerta, con un importo quasi doppio del nostro assegno di ricerca e che consente un soggiorno di studio dignitoso, e generalmente apre la strada ad incarichi d´insegnamento.
Diventa così inevitabile che il rapporto con un´istituzione universitaria severa ma anche generosa e sollecita con i capaci e meritevoli, si trasformi in definitivo: basta tener conto dei numerosi docenti italiani nelle più autorevoli università inglesi ed americane. Giungiamo, infine, all´effetto perverso finale, la spoliazione delle università meridionali: il mancato rientro dei più bravi crea carenza di candidati idonei e, pertanto, i concorsi banditi dalle facoltà del Mezzogiorno, spesso vengono vinti da giovani provenienti da altri atenei che, avendo potuto integrare le scarse risorse pubbliche con altre fonti finanziarie, non hanno subito i suddetti effetti perversi.
Questa diseconomia viene eliminata dal provvedimento della Regione Puglia che consente anche alle università meridionali un comportamento non solo severo ma anche sollecito e generoso nei confronti dei loro laureati che hanno dimostrato, superando severe selezioni internazionali,di essere capaci e meritevoli. In tal modo si pongono le premesse per ridurre uno degli aspetti più importanti del divario Nord/Sud, quello del livello qualitativo delle strutture universitarie che dipende, essenzialmente, dal profilo europeo del processo di formazione dei docenti.
Se all´impegno dell´amministrazione regionale si potesse aggiungere anche quello delle tre Fondazioni bancarie pugliesi che, per compito istituzionale, devono intervenire nel settore della cultura integrando l´azione dello stato, avremmo conseguito un risultato non solo finanziario. Gli stretti legami con il mondo bancario e quello delle imprese potranno consentire alle Fondazioni di procurare stage qualificati da assegnare a coloro che intendono utilizzare a fini professionali il titolo di dottore di ricerca.
Infine il risultato piu importante di detto provvedimento è l´autorevole riconoscimento da parte dell´onorevole Luciano Modica che non è il Sud piagnone a chiedere soldi ma al contrario è il Sud che a sue spese rimedia a una carenza di mezzi finanziari del ministero dell´Università. Una vera e propria rivoluzione gentile, che mi auguro possa essere realizzata anche per i servizi idrici e le municipalizzate.
presidente del corso di studio in Economia dell´Università di Foggia