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Mattino-Nuove classi, 5mila posti in più

Classi sdoppiate e più posti nella scuola, sia per il personale docente che per ausiliari e amministrativi

28/03/2006
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Il Mattino

Nuove classi, 5mila posti in più
SALVO SAPIO Classi sdoppiate e più posti nella scuola, sia per il personale docente che per ausiliari e amministrativi. Dall’anno scolastico 2006-2007 non ci sarebbero, secondo le informazioni date dai dirigenti del ministero ai sindacati, i vincoli per la definizione degli organici. Una situazione che porterebbe alla definizione della situazione di normalità per la composizione delle classi. Nei piani non dovranno più esserci aule affollate e studenti diversamente abili senza adeguato sostegno; la norma, in questo senso è chiara: 25 alunni per classe con ogni diversamente abile che vale cinque unità. In pratica in una classe ci potrano essere, a titolo d’esempio, 20 alunni e uno studente diversamente abile. Se per i sindacati, che hanno incontrato i dirigenti campani e nazionali venerdì scorso, ci sarebbero ben diecimila posti persi negli ultimi cinque anni; sono più realisticamente cinquemila i posti che dovranno essere integrati. E i conti, rispetto alla distribuzione sono, secondo i confederali, abbastanza semplici: 1500 posti in più per il personale Ata, 1000 per gli insegnanti di sostegno, 2500 per gli insegnanti con almeno il 50% da destinare alla scuola elementare. Intorno al tavolo, venerdì, si sono trovati Vincenzo Brancaccio (Cisl), Franco Pascarella (Uil), Franco Buccino (Cgil) e i dirigenti del Miur Pasquale Capo e Giuseppe Cosentino (responsabile del personale). «La vertenza che abbiamo avviato quasi da un anno - spiega Vincenzo Brancaccio - ha dato i primi importanti risultati. Da Roma sta per partire un ordine ai Csa e alla direzione generale della Campania per il ripristino delle norme sulla composizione delle classi, sdoppiando quelle in cui c’è un soprannumero di alunni e assicurando il sostegno per i diversamente abili. Resta aperta la questione sul ripristino della legalità, della trasparenza per i fornitori, dei corsi di perfezionamento e aggiornamento. Senza contare il problema relativo alle realzioni sindacali. Se il Ministero non dovesse dare seguito a questo impegno siamo pronti a promuovere una manifestazione a Roma». Nella prossima settimana dovrebbe esserci un altro incontro, il quinto della serie sul tema degli organici. «Un incontro che partirà da una base positiva - aggiunge Franco Pascarella - abbiamo registrato una grande convergenza dei dirigenti del ministero sui temi da noi sollevati. Dobbiamo recuperare migliaia di posti sottratti dai tagli delle Finanziarie e da un modo di procedere ragionieristico da parte delle dirigenze scolastiche. Per il prossimo anno non è prevista contrazione d’organico, ci aspettiamo che venga ripristinata la legalità e si ascoltino realmente le esigenze delle scuole. Quello che chiediamo non è un aumento indiscriminato dei posti, ma una lettura concreta e attenta delle esigenze delle scuole. Le enunciazioni di principio non servono, è il tempo della concretezza». E, nel dettaglio, le prime risposte i sindacati le chiederebbero per gli insegnanti di sostegno e per il personale non docente. «Il punto centrale - afferma Ciro Di Francia della Cisl, componente del consiglio nazionale dell’istruzione - è il recupero della qualità. Chi lavora oggi nella scuola è davvero coraggioso, operando senza risorse e spesso in condizioni disagiate. Il problema dei diversamente abili è centrale per il tema degli organici come pure il discorso sugli Ata, cui è legato il disagio in cui vivono molti istituti». Ma lo sdoppiamento delle classi rischia di creare un problema di strutture: più classi significherebbe, infatti, dover trovare più aule. «Un problema che affronteremmo volentieri - conclude Raffaele Porta, assessore all’Educazione del Comune di Napoli - i disagi di alcuni istituti sono legati, anche strutturalmente, al sovraffollamento delle classi. I problemi di spazio si possono risolvere se si va in una direzione positiva come quella prospettata».