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Precari scuola: il Governo si appresta a varare misure inefficaci e negative

Il Comitato Direttivo Nazionale della FLC Cgil, nella riunione dell'11 settembre 2009, approva un ordine del giorno.

12/09/2009
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Comitato Direttivo Nazionale della FLC Cgil

Ordine del giorno

In riferimento alla drammatica situazione dei precari della scuola che, come da mesi era previsto, sta in questi giorni manifestandosi in tante città italiane, il Comitato Direttivo Nazionale della FLC Cgil:

  • Esprime la propria piena solidarietà e sostegno a tutti i lavoratori e le lavoratrici che in queste settimane sono impegnati in presidi, sit-in, cortei e manifestazioni per la difesa del proprio posto di lavoro e della qualità della scuola pubblica.

  • Sottolinea come il problema occupazionale, che riguarda quest'anno 18.000 docenti e 7.000 ATA (a causa dei 42.000 + 15.000 tagli previsti per il solo 2009/2010) e coinvolgerà nei prossimi due anni altre decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici, sia inscindibilmente legato alla questione della salvaguardia della qualità della scuola pubblica. Da anni i precari hanno garantito il funzionamento delle scuole: si tratta di lavoratori qualificati, che hanno seguito corsi di formazione e aggiornamento, che hanno investito tempo, energie e denaro in scuole di specializzazione, master e via dicendo per vedersi ora espellere dal loro settore professionale. I contratti di disponibilità mortificano la dignità e la professionalità dei precari e separano surrettiziamente la questione della tutela della scuola pubblica dalla questione occupazionale. Ciò produrrà gravissime conseguenze a livello sociale e culturale: saranno lesi i diritti degli studenti, in quanto non sarà salvaguardato il diritto allo studio, depotenziato nei tempi e nella qualità, ed i diritti dei lavoratori, privati, dopo anni di assunzioni a tempo determinato, di qualsiasi prospettiva di stabilizzazione.

  • Dichiara la propria contrarietà ad accordi, tra Governo e Regioni, esclusivamente di carattere assistenzialistico tendenti solo a calmierare l'enorme disagio sociale provocato dai tagli. La scelta di ricercare accordi con le regioni è un palese tentativo di scaricare sulle stesse i tagli irresponsabili imposti dal Governo. Tali accordi mancando del riferimento nazionale rischiano di snaturare il sistema unitario nazionale e, inoltre, saranno fortemente condizionati dalle diversità di risorse messe in campo dalle Regioni.

  • Ritiene negativa la soluzione dei contratti di disponibilità: non è vero che si tratta di ammortizzatori sociali e pertanto non c'è nessuna loro estensione; non sono previste ulteriori risorse per i precari docenti ed ATA. Nessun cambiamento quindi nella politica scolastica di questo governo: si confermano i tagli previsti per i prossimi anni e non c'è nessuna certezza sulle stabilizzazioni del personale. I contratti di disponibilità, infine, creando discriminazioni tra i precari, non salvaguardano la risorsa professionale di docenti ed ATA e dequalificano l'intero sistema educativo.

  • Ribadisce quindi la necessità di un piano nazionale straordinario che preveda:

    1. abolizione dei tagli;

    2. immissione in ruolo di docenti ed ATA almeno come previsto dalla legge finanziaria 2007;

    3. reperimento delle risorse necessarie per garantire l'occupazione e la qualità e l'unitarietà del sistema scolastico nazionale.

Roma, 11 settembre 2009

Votato all'unanimità

Tag: tagli