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Grecia: il risultato elettorale e la scuola

Determinanti scuola e università nello scenario politico e nello spostamento di consensi nell’elettorato ellenico

19/09/2007
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Le recenti elezioni greche hanno visto un’affermazione di misura del partito conservatore Nea Dimokratia che conserva la maggioranza assoluta nel paese per soli due seggi. Una vittoria ma anche uno smacco per il suo leader che aveva anticipato le elezioni nella speranza di uscire con una maggioranza più ampia per attivare una serie di misure, tra cui alcune riguardanti la scuola e l’università. L’esito parlamentare tuttavia non riflette esattamente l’opinione del paese. Nea Dimokratia sfiora infatti il 42% dei voti, perdendo un 3% a vantaggio dell’estrema destra antisemita e antiturca (LaOS) che per la prima volta entra in parlamento, ma soprattutto perdendo nel paese reale il confronto con la sinistra la quale con il 38% dei socialisti del PaSoK, l’8% dei comunisti storici (KKE) e il 5% della sinistra radicale (SyRizA), supera la metà dell’elettorato.

A questo successo tra la gente con uno spostamento di voti sui due partiti di estrema sinistra hanno contribuito tre momenti di lotta popolare che hanno avuto al centro anche le questioni relative alla scuola all’università. Il primo di questi è stato il forte movimento che si è sviluppato tra gli studenti nel 2006 fa, più o meno in contemporanea con il movimento anti-CPE francese e che ha avuto un trascinamento anche sulle lotte sindacali degli insegnanti. Il secondo è stato sicuramente il momento del Social Forum Europeo che ha visto convergere ad Atene nel maggio 2006 i movimenti di tutt’Europa. Il terzo è stato il movimento di scioperi e occupazioni di facoltà, esploso all’inizio dell’anno accademico 2006-2007 e durato a lungo nei mesi successivi,contro la legge sulla privatizzazione dell’università.

Soprattutto questa ultima faccenda ha costituito un tema di rilievo nella vita politica dell’ultimo anno. Il movimento degli universitari greci ha trascinato sulla posizione di opposizione a questa legge anche il PaSoK ed è riuscito a bloccarla in ragione del fatto che il carattere esclusivamente pubblico dell’università è sancito dalla costituzione greca, che può essere cambiata solo con una maggioranza qualificata, per la quale Nea Dimokratia non aveva un numero sufficiente di parlamentari.

Quindi tra le questioni per cui il premier Karamanlis aveva puntato su un’anticipo delle elezioni c’era anche questa. Ma, se non ci saranno cedimenti nell’opposizione di sinistra, con 15 seggi in meno i conservatori non avranno i numeri neanche stavolta, neppure se si alleassero con i 10 screditati deputati del LaOS.

Roma, 19 settembre 2007

Tag: grecia