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Precariato università e ricerca: comunicato sull’incontro con i promotori della manifestazione dell’11 maggio

Le OO.SS. di categoria condividono le ragioni che sono alla base della manifestazione del prossimo 11 maggio su Università e ricerca. Occorrono investimenti consistenti per far uscire quei settori dall’attuale stato di precarietà

10/05/2007
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Rispondendo alla richiesta dei promotori della manifestazione del prossimo 11 maggio a sostegno dell’ Università e Ricerca pubbliche, nei giorni scorsi si è svolto l’incontro tra FLC Cgil, Fir Cisl, Uil-PA e Cisl Università ed una delegazione di lavoratori precari.

Al termine dell’incontro è stato concordato il comunicato che di seguito pubblichiamo.

Roma, 10 maggio 2007


COMUNICATO

Oggi 24 aprile 2007 si sono incontrati i rappresentanti di FLC Cgil, Fir Cisl, Uil-PA e Cisl Università con una delegazione di lavoratori precari di Università e ricerca, promotori dell’ Appello che sollecita iniziative concrete da parte del Governo a favore dei nostri comparti, rilevanti per la qualità dello sviluppo del nostro paese.

Il confronto ha reso evidente la condivisione fra le OO.SS di categoria ed i lavoratori precari delle ragioni contenute nell’Appello che lancia la manifestazione del prossimo 11 maggio: sono le stesse che portarono Cgil Cisl e Uil di categoria alla proclamazione dello sciopero del 17 novembre scorso.

Consideriamo quella manifestazione un appuntamento importante all’interno diun percorso di mobilitazione e di lotta a sostegno dirichieste comuni per un maggiore e più visibile impegno del Governo affinché Università e Ricerca escano dall’attuale condizione di precarietà che riguarda sia le istituzioni preposte che i lavoratori occupati.

Chiediamo che il Governo dia seguito all’impegno sottoscritto con le OO.SS. confederali e di categoria del pubblico impiego che prevede la scomparsa del precariato entro la legislatura, con una immediata e non più rinviabile attuazione di quanto previsto nella Finanziaria 2007 e con investimenti significativi da inserire nel prossimo Documento di programmazione economica e conseguentemente nella prossima legge finanziaria.