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Anno III n. 15 del 9 marzo 2007
   
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Proposte per un confronto con il Governo sull’Università

La crisi del Governo Prodi e la successiva fiducia votata dalle Camere ci consegna un quadro politico molto più difficile di quello uscito dalle urne.
Il programma sul quale è stato ricomposto il Governo, assieme ad aspetti sicuramente positivi, vede la messa ai margini di alcun temi che caratterizzavano il precedente programma quali la lotta alla precarietà, la laicità e scompare la parola lavoro dai 12 punti del nuovo testo.

Al secondo punto di quel programma ci sono i nostri temi (innovazione; ricerca; scuola; università), fatto sicuramente importante, ma il nodo di quali scelte e quali contenuti caratterizzeranno la parte sulla conoscenza è tutto aperto così come una collocazione importante dei temi relativi alla conoscenza non può fare velo sulle altre assenze.

Siamo di fronte ad una serie di scelte connotate in senso moderato.
Bisogna costruire alcuni fatti concreti per impedire una ulteriore involuzione della fase.

Deve partire subito il tavolo di confronto con i Governo sui temi indicati nel documento unitario confederale di Cgil, Cisl e Uil.
 
Per quanto riguarda i comparti della conoscenza, la FLC Cgil ritiene che  debba iniziare rapidamente il confronto sul memorandum per la conoscenza, impegno contenuto nell’intesa sul lavoro pubblico. Dobbiamo costruire su settori devastati dalle politiche Moratti e sui quali registriamo scelte troppo spesso contraddittorie nell’azione degli attuali Ministri, un orizzonte condiviso fatto di priorità, obiettivi legislativi ed amministrativi, risorse.

Il Memorandum è uno strumento fondamentale sul quale puntiamo molto. Realizza la proposta che abbiamo messo in campo fin dal giugno scorso, in sede di discussione del DPEF, ed è attuativo del Memorandum sul lavoro pubblico. Esso serve per convenire con il Governo una serie di interventi fondamentali sui nostri comparti in termini di riforma e di azioni amministrative condivise; rappresenta la base sulla quale costruire il DPEF; pone il problema della qualità come un terreno condiviso e non come una clava da subire.
Il Memorandum rappresenta il contesto, l’orizzonte entro il quale collocare la nostra intera contrattazione: un primo biennio che è quello noto, un secondo biennio nel quale si intrecciano la contrattazione con un nuovo quadro di riferimento frutto del Memorandum. Preoccupano le gelosie fra Ministri e la debolezza del MUR nonostante i nostri continui e pressanti richiami.

Va perseguita una lotta alla precarizzazione senza esclusione di colpi ed in tempi molto rapidi. La Finanziaria deve essere attuata in modo tempestivo e vanno impedite letture restrittive delle norme stesse.
In questi giorni è partito un primo confronto con Funzione Pubblica.

Si registrano ancora troppe incertezze, è inaccettabile che si cancellino gli assegnisti di ricerca, cioè il grosso di un precariato consistente e fluttuante, dall’elenco degli interessati all’attuazione della Finanziaria, va risolto il paradosso dei TA dell’università precari per sbaglio, perché le Finanziarie sono state interpretate prevedendo un blocco delle assunzioni che in realtà non c’era per quelle funzioni, bisogno arrivare ad incrementare i posti della scuola comparto nel quale registriamo buchi ancora vistosi.

La FLC Cgil porterà avanti con decisione il confronto assieme alla richiesta che si aprano tavoli di approfondimento a livello di Ministero ma è necessario che i precari siano informati e coinvolti.

Su questi fatti, oltre che sui rinnovi contrattuali, sarà possibile valutare il Governo e metterci in campo con decisioni, senza preclusioni ma senza sconti, producendo anche le relative iniziative di pressione.

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Agenzia di valutazione di università e ricerca

L’8 febbraio il Ministro dell’Università e Ricerca, nel corso di un incontro, ha presentato alle OO.SS. le linee guida per la formulazione del Regolamento istitutivo dell’Agenzia Nazionale di Valutazione dell’Università e della Ricerca (ANVUR).  La FLC ha manifestato la propria condivisione per un provvedimento lungamente sollecitato, che viene a costituire il necessario contrappeso all’autonomia degli Atenei e degli Enti; più e più volte abbiamo detto che il sistema universitario e di ricerca deve fondarsi sul trinomio Programmazione-Autonomia-Valutazione. Finalmente con questo provvedimento nasce la terza gamba del sistema, quella storicamente più carente.  Detto questo, occorre però verificare come concretamente, con quali compiti e obiettivi specifici, venga istituita l’Agenzia.  Abbiamo nel corso dell’incontro formulato prime osservazioni sul testo, riservandoci di inviare successivamente osservazioni scritte, e formulando la richiesta formale di un incontro successivo sul testo del provvedimento prima che esso venga portato al Consiglio dei Ministri.
Pubblichiamo di seguito le prime osservazioni scritte inviate al Ministro.

Osservazioni FLC CGIL sulla bozza di linee guida per il Regolamento ministeriale
sulla struttura e sul funzionamento dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.

Già durante l’incontro la FLC ha espresso la propria approvazione per il progetto di creazione dell’agenzia di valutazione non solo come strumento per il Ministero per una migliore distribuzione dei fondi, ma anche per la necessità di rendicontare alla società come vengono utilizzate le risorse nel sistema pubblico delle università e della ricerca e di far conoscere in modo corretto e trasparente l’effettivo livello qualitativo delle nostre istituzioni nel mondo della conoscenza.
Del resto, per ogni sistema caratterizzato da autonomia, come sono e devono essere le università e gli enti di ricerca, l’unico elemento di regolazione credibile ed equilibrato è la valutazione.
Con la presente cogliamo l’occasione per rinnovare la richiesta di uno specifico incontro sul testo del decreto nel momento in cui esso sarà pronto e prima che venga emanato.  Nello specifico indichiamo intanto per punti gli elementi di condivisione e quelli che riteniamo debbano essere specificati o modificati.

  • L’agenzia deve operare in modo correlato sia sulle università, sia sugli enti di ricerca, sia sulle iniziative, anche private, che beneficiano di finanziamenti pubblici e deve valutare sia la didattica, sia la ricerca, sia il funzionamento di atenei ed enti di ricerca.
  • L’agenzia deve essere organismo terzo e, quindi, indipendente sia dalla politica che dall’accademia, quindi non può avere componenti che siano espressione degli organismi di rappresentanza ad esempio universitari.
  • L’agenzia deve valutare la qualità di tutte le attività svolte da università ed enti di ricerca, deve tenere conto delle risorse messe a disposizione per dette attività, della strumentazione resa disponibile  e dell’entità numerica del personale impiegato.
  • Una particolare attenzione, nella messa a punto dei set di criteri da utilizzare, andrà messa nel modulare il giudizio in relazione alle concrete condizioni operative del personale docente e di ricerca; non si deve cioè prescindere dal considerare le condizioni di partenza delle singole istituzioni. Mentre è indubbio che esiste un ranking di valore assoluto per la qualità della ricerca e della didattica realizzate, che va messo in evidenza, occorre tuttavia considerare che le strutture o i gruppi operano in condizioni di disponibilità materiale assolutamente difformi. Poiché l’intento è di utilizzare la valutazione anche ai fini dell’assegnazione di risorse, un criterio del tutto omogeneo, che non tenga in qualche conto le differenze storiche e strutturali, non farebbe altro che ampliare ulteriormente il divario tra strutture più avanzate e strutture meno favorite.
  • Le università e gli enti di ricerca devono mettere a disposizione dei valutatori, sia interni che esterni, tutti gli strumenti di conoscenza perché possa essere realizzata una effettiva valutazione. In particolare devono essere predisposti e resi pubblici i bilanci analitici e sarebbe opportuno anche utilizzare lo strumento del bilancio sociale per indicare le motivazioni e gli effetti delle scelte delle amministrazioni.
  • Nella valutazione occorre dare un peso consistente al precariato che contribuisce al livello di qualità delle amministrazioni, della didattica e della ricerca ma è scarsamente visibile. In questo senso la valutazione del reclutamento effettuato è fondamentale.

Non riteniamo opportuno, in particolare quando l’obiettivo prioritario è quello di far partire un serio sistema di valutazione pubblico, pensare ad una pluralità di enti certificatori  anche privati sia perché l’accreditamento iniziale da parte dell’agenzia non garantisce il mantenimento del livello nel tempo, sia perché riteniamo debba essere mantenuto anche l’accreditamento di istituzioni pubbliche in mani pubbliche.

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Il personale precario nelle Università

L’utilizzo del lavoro precario nelle Università  è ormai fuori controllo se si considera che il personale a tempo determinato è il  23,80% del personale a tempo indeterminato, i collaboratori ed esperti linguistici precari sono il 27,57% e ben il 73,91% laureati collaboratori in attività di ricerca.

Questi numeri rappresentano solo la punta di un iceberg perché le Università non sono in grado, o non vogliono,  conoscere il numero enorme di personale che presta servizio con altre forme contrattuali quali i co.co.co.. A questi ora si aggiungono i precari per sbaglio.

La stabilizzazione del personale precario (tecnico-amministrativo e ricercatori) in servizio nelle Università, richiede interventi strutturali dei quali deve farsi carico il Governo con finanziamenti adeguati e non con tagli sistematici ai finanziamenti (FFO e spese intermedie).

Il Ministro Nicolais intervenuto all’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Bari ha dichiarato che è intenzione del Governo procedere alla stabilizzazione del personale precario e ha affermato che il processo riguarda anche il personale precario tecnico-amministrativo delle Università assunto mediante procedure selettive.

Cogliamo l’occasione per segnalare che da qualche mese pubblichiamo una newsletter specificatamente rivolta al precariato di tutti i settori della conoscenza. È possibile riceverla iscrivendosi dal sito FLC.

Sempre sul sito della FLC Cgil, è presente lo spazio "MAI PIU' PRECARI!", dedicato ai temi della precarietà nei comparti della conoscenza, in particolare nell’università.

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Medici specializzandi, la FLC sostiene le rivendicazioni della categoria

La FLC Cgil si era già da tempo attivata a livello nazionale per l’applicazione del contratto di lavoro dei medici specializzandi avanzando specifiche richieste.
Dopo mesi di silenzio da parte del ministero dell’università abbiamo ribadito unitariamente con CISL e UIL la necessità di aprire un confronto sulle problematiche inerenti alla introduzione di questo contratto “fantasma” che sembra arenatosi nelle pastoie burocratiche, perso in un rimpallo continuo delle responsabilità tra Ministero dell’università e Ministero della salute.

Peraltro, nel vuoto legislativo, aziende ospedaliere ed università si muovono ognuna per conto proprio arrivando in alcuni casi al paradosso che del contratto fantasma applicano la trattenuta ai fini previdenziali (molto più alta di prima) non sul nuovo compenso bensì sulla borsa di studio; oppure decidono di applicare o disapplicare a loro piacimento la copertura assicurativa.

LA FLC Cgil sostiene le rivendicazioni dei medici in formazione e attende una risposta immediata dal ministero dell’università in merito alla richiesta di incontro già presentata.

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Brevissime

CUN. Resoconto della riunione del 7 e 8 marzo 2007.
Campagna dell’Internazionale dell’Educazione per il diritto all’istruzione. Ad oggi la maggior parte dei Paesi firmatari ha disatteso gli impegni sottoscritti a Dakar nel 2000. La FLC promuove una raccolta di firme perché il Governo italiano aumenti gli aiuti per la cooperazione.
Le Regioni per la pace.  Le Regioni – in tempi più o meno recenti – si sono date leggi per la promozione di una cultura della pace;  pubblichiamo delle schede che riassumono i contenuti delle relative Leggi regionali vigenti seguite dai testi integrali delle stesse.
Concorsi e trasferimenti per docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo nelle Gazzette Ufficiali n. 11, 12, 13 14, 15, 16, 17 e 18.

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Appuntamenti

 

Roma, 29-30 marzo
Iniziativa con Guglielmo Epifani

Valutazione, 3+2, reclutamento e stato giuridico della docenza al centro dell’iniziativa promossa dalla FLC Cgil sui temi dell’Università

Roma, 17-18 aprile
Convegno  “Il lavoro del personale Tecnico Amministrativo nell’Università dell’autonomia. Le proposte della FLC Cgil”
Approfondimento sui cambiamenti del lavoro del personale tecnico amministrativo in relazione all’autonomia universitaria e alle riforme
che si sono succedute in questi anni

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