Alla vigilia delle elezioni regionali, dopo la peggiore campagna elettorale mai vista, è intervenuta pesantemente la Cei con inopportune indicazioni di voto. Conosciamo l'obiezione che si vuol mettere il bavaglio ai vescovi italiani. Ma non è questo il punto. In nessun altro Paese democratico le chiese locali vincolano gli elettori cattolici a scegliere candidati graditi alla gerarchia. Ed è poi davvero indecente vedere inquisiti, erotomani, gente di dubbia moralità fare eco con deferenza ai precetti vescovili e papali. È un'operazione disonesta politicamente e culturalmente.

Votare per chi difende la legge sull'aborto, tanto per fare un esempio, non è offensivo nei confronti dei cattolici, né di chi non ricorrerebbe mai a un'interruzione di gravidanza. La legge non obbliga nessuno. Questa è la grandezza dello Stato laico.

In questa campagna elettorale non abbiamo sentito parlare di programmi. Intanto perché il capo del governo ha impedito che la TV pubblica ne parlasse e la TV pubblica ha fatto atto di sottomissione. Ma forse anche perché l'interesse dei partiti stava da un'altra parte.

Noi non siamo dell'opinione che siano tutti uguali. Allora guardiamo con interesse a chi presta attenzione a quei temi su cui le regioni hanno competenza: scuola, sanità, servizi sociali, territorio, viabilità, economia... Sono questioni che fanno davvero la qualità della vita dei singoli, delle famiglie, delle donne, dei bambini, di chi lavora. È di ieri la notizia che un comune del vicentino governato da Lega e PdL ha negato la mensa a bambini non in regola con le rette. Un bell'esempio di rispetto dell'infanzia!

Forse non sarà facile, ma qualcuno c'è. Al momento del voto sarà anche importante guardare alla coerenza di quanti al Governo fanno una cosa, ma localmente sostengono il contrario.
Buon voto a tutti. È un momento in cui siamo davvero liberi.

Torna su

Sugli organici per 2010/2011 non è stata fornita ancora nessuna informazione di dettaglio rispetto a quanto comunicato dal Ministero nell'incontro dello scorso 23 febbraio. L'unica cosa certa è che il prossimo anno saranno tagliati 25.600 posti di docenti e 15.256 ATA.
Questo è l'effetto, anche per il prossimo anno scolastico, dei tagli previsti dall'Art. 64 della Legge 133/08. Nessun progetto di riforma, nessuna innovazione, ma solo tagli.

Torna su

Si è tenuto il 16 marzo scorso l'ennesimo incontro inconcludente al Ministero. Restano ancora da definire l'assegnazione delle classi di concorso agli insegnamenti nelle prime e la riduzione delle classi successive.

C'è ancora poca chiarezza sulle confluenze automatiche e sull'istituzione dei licei musicali e coreutici.
Mentre i regolamenti sono tutt'altro che definitivi (manca ancora il parere della Corte dei Conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), i provvedimenti successivi che dovrebbero attuare quei regolamenti sono ancora in alto mare.

Intanto anziché applicare e favorire l'assolvimento dell'obbligo di istruzione a 16 anni nella scuola si introducono norme che prevedono che l'ultimo anno dell'obbligo di istruzione possa essere assolto con il contratto di apprendistato che, come è noto, si configura come un vero e proprio rapporto di lavoro. Si condannano, così, le ragazze e i ragazzi che hanno difficoltà di proseguire negli studi, spesso causate dalle precarie condizioni economiche delle famiglie o da contesti sociali degradati, all'inserimento precoce nel mondo del lavoro senza quelle adeguate competenze formative per fronteggiare i cambiamenti epocali che caratterizzano il lavoro.

Una vera e propria operazione classista che riporta indietro di decenni l'Italia!

Torna su

Dopo la marcia indietro del Ministero sul programma annuale, soprattutto in seguito all'ondata di proteste delle scuole, c'è qualche certezza in più sulla destinazione dei fondi e sul rimborso in tempo reale delle spese per le supplenze. Tuttavia i sindacati, questa volta unitariamente, intendono vigilare sul rispetto delle regole. In una lettera inviata il 10 marzo scorso al Miur chiedono informazioni precise sull'ammontare dei finanziamenti assegnati alle scuole, sulle risorse per il funzionamento, su quante scuole danno in appalto le pulizie, sui risultati del monitoraggio dei residui attivi, e sui finanziamenti a ore eccedenti e Fis.

Torna su

Il Miur, con una breve circolare, ha fornito indicazioni per l'adozione dei libri di testo per l'anno scolastico 2010/2011.

Sembra di essere di fronte a un semplice segnale di avvio di una routine consolidata. Ma non è proprio così.

Non c'è chiarezza sui tetti di spesa e resta aperto il problema dei libri da adottare nelle prime classi delle scuole superiori.

Allo stato, la riorganizzazione del secondo ciclo si compone di un elenco di materie, prive di indicazioni nazionali. Incertezza e confusione regnano sovrane, ma la circolare non prevede alcuna deroga specifica per le classi prime per quel che riguarda l'adozione dei libri di testo.

Torna su

In questo periodo vengono emanati, nelle varie regioni, i bandi per il concorso 24 mesi del personale ATA sulla base delle indicazioni generali fornite dal Ministero.

Per quanto riguarda i docenti il Ministero ha pubblicato due note con le quali si chiariscono le procedure propedeutiche alla pubblicazioni delle graduatorie per il 2010/2011, ed in particolare si ribadisce la scadenza del 30 giugno per lo scioglimento delle riserve e per la dichiarazione del titolo di sostegno.

Torna su

Le professioni Ata in una collana di libriccini di Edizioni Conoscenza.
- Caro Testi, Il collaboratore scolastico. La funzione educativa di una professione "non docente".
- Laura Tognocchi, Il lavoro dell'assistente amministrativo.
- Angelo Iula, L'assistente tecnico. Punto di incontro tra sapere e fare.
- Marilena Sonnimini, Il direttore amministrativo nella scuola dell'autonomia.

Torna su

L'Università RomaTre, la Libera Università di Bolzano e "Il Pepeverde. Rivista di letture e letterature per ragazzi", hanno organizzato per il 9-10 aprile 2010, a Roma (via Milazzo 11b), un Convegno sulla promozione della lettura tra i bambini e i ragazzi.

Il titolo del Convegno è: "L'Italia che (non) legge. Lettori piccoli e grandi nell'era digitale". Il problema è sempre lo stesso, in Italia diminuiscono gli analfabeti, non aumentano i lettori, anzi l'Istat ci dice che diminuiscono; mentre migliorano le nuove tecnologie.

Partecipano al Convegno sociologi, pedagogisti, psicologi e giornalisti specializzati, operatori culturali, come Franco Ferrarotti, Anna Oliverio Ferraris, Franco Frabboni, Carla Poesio, Ermanno Detti, Fernando Rotondo, Antonio Leoni, Silvia Blezza, Giuseppe Fiori, Franco Cambi, Gianna Marrone.

Il MIUR ha autorizzato gli insegnanti che lo desiderano ad assentarsi dalle lezioni per partecipare al convegno.

Info: annameta@micso.net - principaola@gmail.com, tel. 328 4537564.

Cliccare qui per scaricare il programma del convegno.

Torna su

Torna su